Il centrodestra annuncia il ritiro della fiducia, pur votando il Bilancio nella seduta di Consiglio prevista per domani. Gli fa ecco il gruppo del centro
Sono giorni di caldo rovente. Difficilmente sopportabile e dalle conseguenze metereologiche complicate. Un caldo che scioglie e proprio per questo può provocare effetti inaspettati. Una slavina, ad esempio, è qualcosa di molto probabile. Si tratta di quella massa di neve farinosa che si stacca dall’alto di un monte precipitando a valle.
È quello che sta succedendo nella politica vibonese. È partita dal monte del centrodestra, con effetto eco si è agganciata al centro e, precipitando, sta portando a valle il Presidente Corrado L’Andolina.
È partita improvvisa e non preventiva con tale effetto di scivolamento in vista della seduta del Consiglio provinciale convocato per domani.
Il primo smottamento parte dalla parete di centrodestra.
È una dichiarazione di condanna senza appello quella vergata dal gruppo Centrodestra Vibo in Consiglio provinciale, che fa riferimento innanzitutto a Forza Itale, che di fatto dà il benservito al Presidente della Provincia Corrado L’Andolina: “Essendo venuta meno la fiducia da parte di chi gli ha permesso di ricoprire questo importantissimo e prestigioso incarico politico-istituzionale – si legge, infatti – c’è solo un passo da compiere: dimissioni immediate. È questo l’unico modo per consentire all’ente di voltare pagina. La Provincia non può più essere ostaggio di un protagonismo sterile, autoreferenziale e dannoso”.
Il ragionamento non ammette dubbi: “L’azione politica del presidente L’Andolina ha ormai esaurito ogni residuo credito di fiducia. Dopo mesi di scelte discutibili, di iniziative incoerenti e di una conduzione politica autoritaria e priva di condivisione, riteniamo sia giunto il momento di voltare pagina e, con il consiglio provinciale di domani, chiudere definitivamente questa stagione. Le tante promesse non mantenute, la totale assenza di dialogo istituzionale e l’emarginazione sistematica del confronto con le forze politiche hanno reso impossibile qualsiasi forma di collaborazione responsabile”.
La condanna è netta ed ogni parola suona come un attacco al sindaco di Zambrone oggi presidente della Provincia di Vibo Valentia: “Ancora più grave è la totale mancanza di riconoscenza mostrata dal presidente L’Andolina verso coloro che fanno capo ad un partito che lo ha sostenuto prima nella sua elezione, decretandone la vittoria, e poi nei momenti più critici del suo mandato, con senso istituzionale e spirito costruttivo. Il presidente ha dimostrato di non saper apprezzare né meritare il supporto ricevuto, alimentando tensioni invece di consolidare l’unità e il buon governo”.
E, se il gruppo di centrodestra rimprovera L’Andolina si essere “un ingrato”, al contrario loro vogliono dimostrare senso di responsabilità, per cui annunciano: “E proprio per senso di responsabilità e nell’esclusivo interesse dell’ente e del territorio, fino ad oggi abbiamo continuato a garantire la nostra presenza e il nostro voto favorevole. Ed è ciò che, per quello stesso senso di responsabilità, faremo anche domani per l’approvazione del bilancio. Ma questa è e sarà l’ultima volta”.
L’ultimatum, invece, è perentorio: “Da domani, il presidente dovrà trovarsi un’altra maggioranza. Noi non siamo più disponibili a sostenere un percorso che non ci rappresenta e non ci coinvolge. Da questo momento, ogni sua iniziativa dovrà confrontarsi con un’opposizione determinata, coerente, e pronta a vigilare con rigore. Domani, per l’ennesima volta, col nostro voto favorevole, dimostreremo la nostra serietà ed affidabilità. Ed auspichiamo vivamente che, almeno una volta, almeno questa volta, il presidente faccia altrettanto con una sola, semplice azione: le dimissioni!”.
L’effetto slavina incombe ed ecco il secondo smottamento. Non si fa in tempo di elaborare la notizia che ecco che arriva il comunicato del gruppo di Centro.

I Consiglieri Provinciali Calafati, Lacquaniti e Papa firmano una nota nella quale evidenziano “come l’amministrazione L’Andolina sia stata caratterizzata negli anni da una guida solitaria dell’ente, scollata sia dai partiti che lo hanno sostenuto in prima battuta e dai gruppi consiliari che durante il corso della consiliatura hanno agito sempre con alto senso di responsabilità. Tuttavia nel vuoto sono finiti i tentativi di cercare una condivisione programmatica delle politiche territoriali per tentare di far uscire l’ente dal pantano in cui si trova da anni. Anni in cui la politica è stata mortificata in favore dell’individualismo e della politica dell’uomo solo al comando, anni in cui i partiti sono stati coinvolti solo nei momenti di difficoltà dei numeri e mai, invece, per condividere e cercare soluzioni per le ataviche problematiche del territorio”.
Insomma, pare di annotare un effetto eco, tipico di una slavina che scivola pericolosamente a valle, perché la sintesi del discorso degli esponenti del CEntro in Provincia, sembra essere simile a quanto denunciato dai consigliere di centrodestra: “LìAndolina individualista ed ingrato!”.
I Consiglieri Provinciali Calafati, Lacquaniti e Papa ricordano che: “Nell’ultimo anno è stata un’amministrazione fatta solo di annunci, rimorsi e tanta speranza, mentre le strade provinciali affondano, gli interventi strutturali e infrastrutturali sono inesistenti, la programmazione nelle materie di competenza provinciale un copia incolla degli anni precedenti. Insomma un’amministrazione segnata da una guida politico-amministrativa più attenta alle apparenze dei tour che alle sorti della nostra provincia. In due anni il presidente è passato da una maggioranza di centro destra, a cui appartiene almeno formalmente, ad una maggioranza sostenuta da parte del centro-sinistra, creando tra gli elettori e i cittadini ancora più confusione e irritazione”.
Da qui la presa di posizione dei consiglieri Lacquaniti, Calafati e Papa che, pur rispondendo positivamente all’appello del presidente, paventando un voto positivo al bilancio al solo scopo di non arrecare danno ai dipendenti ed alle amministrazioni locali, specularmente gli rivolgono lo stesso invito al senso di responsabilità, invitando L’Andolina a rassegnare le dimissioni al termine della seduta, restituendo così la parola agli elettori.
Per concludere provocatoriamente: “attendiamo con trepidazione di capire le reali posizioni dei partiti che finora lo hanno sostenuto con convinzione”.
E la slavina inesorabilmente scivola a valle!