Dopo il rinvio a giudizio dei sei militari, quattro della Guardia di finanza e due della Guardia costiera, coinvolti nell’inchiesta sul naufragio del barcone a Steccato di Cutro
di Paolo Fedele*
Sono stati rinviati a giudizio i sei militari, quattro della Guardia di finanza e due della Guardia costiera, coinvolti nell’inchiesta sul naufragio del barcone a Steccato di Cutro, in cui, la notte del 26 febbraio del 2023, morirono 94 migranti, 35 dei quali minori.
La decisione è stata presa dal Gup di Crotone, Elisa Marchetto, a conclusione dell’udienza preliminare. Ai sei militari vengono contestati i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo in relazione alla mancata attivazione, la notte del naufragio, del Sar, il Piano per la ricerca ed il salvataggio in mare.
Questa la notizia, così come riferita da un lancio dell’Agenzia Ansa.
A prescindere da ogni considerazione, questa redazione ha ritenuto opportuno proporre questo messaggio di solidarietà fattoci pervenire dal Segretario Nazionale Unione Sindacale Italiana Marina e Ufficiale Guardia Costiera, Paolo Fedele. Ciascuno è libero di avere ed esprimere il proprio pensiero, noi ci associamo alle parole ed all’appello che parte anche attraverso la nostra pagina.
In un momento tanto delicato quanto doloroso, sento il dovere morale e umano di esprimere la mia più profonda vicinanza e solidarietà ai colleghi della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza recentemente rinviati a giudizio in relazione ai tragici eventi di Cutro.
Si tratta di donne e uomini che, ogni giorno, operano in silenzio e con sacrificio, in contesti complessi e spesso drammatici, per tutelare vite umane, garantire la sicurezza e onorare il servizio allo Stato. A loro va il nostro pensiero, il nostro rispetto, la nostra vicinanza.
Sono certo della loro professionalità, integrità e umanità, e ancor più certo che la verità saprà emergere attraverso i canali della giustizia a cui tutti, con fiducia, dobbiamo affidarci.
In questo frangente è fondamentale ribadire un principio irrinunciabile del nostro ordinamento: ogni persona è innocente fino a prova contraria. Questo non è solo un diritto sancito dalla legge: è un valore etico che ci definisce come società civile.
È nostro dovere, come colleghi e come cittadini, non lasciare soli coloro che oggi portano un peso enorme, fatto non solo di accuse da chiarire, ma anche di pressioni mediatiche, difficoltà professionali e profonde conseguenze umane e familiari.
Per questo, con spirito di solidarietà concreta, annuncio l’avvio di una campagna di sostegno rivolta ai colleghi coinvolti, affinché possano affrontare con dignità e serenità questo difficile cammino.
Tutte le donazioni saranno raccolte attraverso un conto corrente dedicato, destinato esclusivamente a coprire le spese legali e le necessità personali legate alla vicenda giudiziaria.
Rivolgo un appello accorato alle Associazioni Sindacali Professionali Militari della Marina Militare – Guardia Costiera e Guardia di Finanza ai colleghi, ai cittadini, a tutti coloro che credono nella giustizia, nella solidarietà e nell’onore del servizio allo Stato: partecipate, sostenete, fate sentire la vostra voce e la vostra presenza.
Insieme possiamo fare la differenza.
Non lasciamo soli coloro che ogni giorno mettono la propria vita al servizio degli altri.
*Segretario Nazionale Unione Sindacale Italiana Marina e Ufficiale Guardia Costiera