<p><strong><em>I Carabinieri di Taurianova ritengono siano due pregiudicati di Rosarno</em></strong></p>



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<figure class="wp-block-embed is-type-video is-provider-youtube wp-block-embed-youtube wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"><div class="wp-block-embed__wrapper">
<amp-youtube layout="responsive" width="500" height="281" data-videoid="HocQpYDbSmQ" title="Arrestati dai Carabinieri i responsabili delle rapine nella Piana e nella Locride"><a placeholder href="https://youtu.be/HocQpYDbSmQ"><img src="https://i.ytimg.com/vi/HocQpYDbSmQ/hqdefault.jpg" layout="fill" object-fit="cover" alt="Arrestati dai Carabinieri i responsabili delle rapine nella Piana e nella Locride"></a></amp-youtube>
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<p>Era un copione ben collaudato, messo in scena con freddezza e precisione: in due, mascherati e armati, facevano irruzione negli uffici postali o negli esercizi commerciali della Piana di Gioia Tauro e della Locride, puntavano le armi contro i cassieri e si facevano consegnare l’incasso. Otto i colpi messi a segno – tra tentati e riusciti – per un bottino complessivo stimato in oltre 50.000 euro.</p>



<p>Azioni rapide, violente e sempre pianificate nel dettaglio. I due rapinatori, entrambi pregiudicati di Rosarno, non improvvisavano nulla: sceglievano con cura l’orario, preferendo l’orario di chiusura, e pianificavano la fuga con auto rubate lasciate in moto poco distanti. L’obiettivo era chiaro: mettere a segno il colpo nel minor tempo possibile e con il massimo della pressione psicologica sulle vittime. Tra gli strumenti utilizzati: taser, pistole e persino un rudimentale ordigno esplosivo, come accaduto durante il tentativo di rapina all’ufficio postale di Anoia (RC), nell’ottobre 2024.</p>



<p>A porre fine alla scia di terrore ci hanno pensato i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Taurianova, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti. Un&#8217;indagine complessa e articolata ha permesso di ricostruire la dinamica dei colpi e di inchiodare i due rapinatori, grazie anche all’analisi delle immagini di videosorveglianza: proprio cercando di rubare un’auto “pulita” per uno dei colpi, sono stati ripresi da una telecamera privata. Da lì sono partiti gli accertamenti che hanno ricostruito l’intera rete criminale.</p>



<p>Le prove raccolte hanno convinto il GIP del Tribunale di Palmi ad emettere ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due uomini, ritenendo solido il quadro accusatorio.</p>

Arrestati i responsabili delle rapine della Piana e della Locride (VIDEO)

- Categories: cronaca
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