A tradirli le intercettazioni telefoniche alle quali uno dei tre era sottoposto da tempo
È stato arrestato in Sicilia l’uomo che lunedì, davanti a un lido balneare sul lungomare rossanese di Sant’Angelo a Corigliano-Rossano, ha ferito a un braccio il 50enne incensurato di Mirto Crosia Giovanni Scigliano.
Lui e i suoi due complici, questi ultimi zio e nipote, tutt’e tre rossanesi e tutti incensurati nonostante la loro ritenuta estrema vicinanza agli ambienti criminali di ‘ndrangheta, sono stati rintracciati a Milazzo, nel Messinese, dagli uomini della Squadra mobile di Cosenza e dai carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano, per lo ro le accuse vanno dal tentato omicidio, lesioni gravi, porto abusivo d’arma da fuoco (la pistola, che non è stata ancora ritrovata) fino alla rapina.
I tre erano stati immediatamente identificati ma determinanti sarebbero state le intercettazioni telefoniche cui almeno uno di loro era già da tempo sottoposto, che hanno permesso agli investigatori di ricostruirne gli spostamenti per poi localizzarli in Sicilia dove i tre avevano trovato “appoggio”. Forse l’intenzione vera dei tre era quella di fuggire quanto prima all’estero. Ora si trovano detenuti nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto.