Appuntamento il 18 Agosto, con inizio alle ore 19.45. Ad arricchire la manifestazione ci sarà la consueta e attesa Sagra Aramonese
La musica, il ritmo e la tradizione tornano a farsi sentire a Zambrone: sono ufficialmente iniziati i preparativi per la XVIII edizione del Tamburello Festival, che si presenta con un titolo dal sapore evocativo: “2025: Tamburelli a Zambrone”.
Un’edizione che si preannuncia intensa, ricca di emozioni e soprattutto fedele a quello spirito autentico che da sempre anima questa rassegna, sospesa tra memoria e futuro, tra terra e suono. A guidare il filo conduttore sarà l’introduzione di Olga L’Andolina, che ha saputo catturare in poche righe tutta la magia dell’evento: “Esiste un luogo in cui il tempo è scandito dal ritmo impetuoso dei tamburelli e lo spazio, senza limiti e restrizioni, si riempie con le forme fluttuanti e irregolari del Sonu a ballu… Esiste un luogo in cui la musica e il movimento si incontrano in una configurazione perfetta e là, si potrà sentire il piacere di penetrare nei segreti dell’anima di un popolo, di abbandonarsi alla bellezza di una terra incantevole e misteriosa.”
Dopo l’interruzione forzata dello scorso anno a causa del maltempo, il Festival riparte con energia rinnovata, mantenendo fede alla sua tradizione storica e a quella capacità unica di restituire dignità e forza alla cultura popolare attraverso suoni, balli e parole. Immutato il giorno: 18 Agosto, con inizio alle ore 19.45.

Ad aprire il sipario sarà come sempre l’eterno ballo d’amore fra Mata e Grifone, simbolo di un incontro ancestrale tra culture, generazioni e visioni del mondo. Seguirà uno spazio pensato per i più piccoli, affidato alla sapienza scenica della Compagnia Joculares, che porterà sorrisi, stupore e magia in piazza.
La musica, vero battito vitale della manifestazione, comincerà a vibrare con il concerto itinerante della Fanfara Fiorita, storica “banda pilusa” del Poro. Un ensemble carico di storia e passione, erede della tradizione portata avanti per quasi settant’anni da Francesco Crudo, conosciuto da tutti come “Ciccu U Pipitaru”. Oggi, a tenere viva quella memoria sonora, sono gli eredi della famiglia Crudo insieme ad Alessandro Barletta.
Poi sarà la volta degli Joniccà, cinque musicisti d’eccezione che hanno fatto della musica popolare la loro cifra stilistica, con un repertorio che spazia dalle suonate da ballo alle serenate con la chitarra battente, fino alle muttette e ai canti antichi delle piccole comunità joniche. Sul palco saliranno: Gabriele Trimboli, Mico Corapi, Massimo Diano, Domenico e Vittoria Agliozzo.
A chiudere la serata saranno i Giamberiani guidati da Andrea Bressi, cantastorie e polistrumentista che ha saputo unire in maniera brillante musica e ironia, tradizione e innovazione, coinvolgendo nuove generazioni di “sonaturi” insieme al fratello Alessio Bressi.
Ad arricchire la manifestazione ci sarà la consueta e attesa Sagra Aramonese, con piatti e dolci che raccontano, morso dopo morso, la cultura e l’anima gastronomica del Mediterraneo.
In parallelo, la mostra “Galleria d’Arti e Mille Sapori” offrirà uno spazio dedicato ai talenti locali e ai sapori della tradizione, mentre suggestive immagini d’epoca tratte da un prezioso archivio fotografico ci accompagneranno in un viaggio nella memoria collettiva.
L’intera iniziativa è curata dall’Associazione Centro Studi Umanistici e Scientifici Aramoni, con il patrocinio del Comune di Zambrone e del GAL Terre Vibonesi.
Tamburello Festival non è solo un evento, ma un rituale laico, una festa della memoria, un atto d’amore verso una terra che trova nella musica popolare il suo più autentico linguaggio universale.