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Arrestato ed estradato dalla Spagna uno degli indagati dell’Operazione Millenium (VIDEO)

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Al momento dell’esecuzione delle custodie cautelari l’uomo era già all’estero

È stato estradato dalla Spagna ed è ora in Italia uno degli indagati colpiti da misura cautelare nell’ambito della maxi-operazione “MILLENNIUM”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, in quanto si trovava all’estero al momento dell’esecuzione delle ordinanze.

Si tratta di Matteo Costanza, 52 anni, originario di Triggiano ma residente da tempo a Maiorca, ritenuto un elemento chiave nel traffico internazionale di stupefacenti legato alla cosca Barbaro conosciuta anche come “Castani“, nel territorio di Platì e considerato il suo collegamento principale in Spagna.

Costanza è stato fondamentale per facilitare l’ingresso di ingenti carichi di cocaina in Europa, favorendo l’intermediazione tra fornitori sudamericani e la criminalità organizzata italiana. La sua attività si estendeva oltre il semplice trasporto, includendo diversi livelli di corruzione e gestione logistica.

L’uomo gestiva una società di compravendita di auto a Malaga, un’attività che secondo gli inquirenti veniva usata come copertura per i traffici illeciti. L’azienda non solo mascherava il passaggio di denaro, ma serviva anche come base per influenzare funzionari doganali attraverso tangenti e altri metodi illeciti.

L’operazione “MILLENNIUM”, scattata all’alba del 21 maggio 2025 in diverse città italiane, tra cui Reggio Calabria, Milano, Roma, Bologna, Torino, Nuoro, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Agrigento, Verona, aveva visto impiegati centinaia di Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria con il supporto del ROS, dello Squadrone Eliportato Cacciatori, del 14° Battaglione Calabria, dei Nuclei Cinofili, del Nucleo Elicotteri e dell’Unità ICAN per il coordinamento internazionale.

L’indagine, avviata nel 2018 e articolata in cinque distinti filoni investigativi, aveva consentito di eseguire 97 misure cautelari, di cui 81 in carcere e 16 ai domiciliari, e il sequestro preventivo di due società attive nella ristorazione e nell’edilizia, permettendo così di decapitare alcune tra le principali cosche della provincia reggina, attive nei tre mandamenti, quello tirrenico, quello jonico e quello di centro, con le accuse di associazione mafiosa, traffico internazionale di droga, estorsione, sequestro di persona, scambio elettorale politico-mafioso e detenzione di armi.

Fondamentale per la cattura di uno degli ultimi indagati, è stato il tempestivo intervento dell’Unità I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, che sulla base delle informazioni fornite dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri reggini, ha immediatamente avviato le interlocuzioni info-operative con le autorità internazionali.

Una volta che l’uomo è stato localizzato sul territorio spagnolo è stata richiesta la collaborazione all’UDYCO (Unidad de Droga y Crimen Organizado) Central della Policía Nacional spagnola, che ha permesso di arrestarlo.

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