In un primo momento sembrava trattarsi di un malore ma il comportamento della donna e le indagini avviate dai carabinieri avrebbero accertato che invece sia stato il suo comportamento a determinarne il decesso
I Carabinieri del Nucleo Investigativo della Compagnia di Gioia Tauro hanno tratto in arresto una donna di 63 anni ritenuta la responsabile dell’omicidio doloso del proprio compagno, avvenuto nel gennaio del 2023.
In un primo momento la morte dell’uomo sembrava essere un semplice caso di decesso dovuto ad un malore, infatti la donna quel giorno contattò i soccorsi riferendo che il compagno si era sentito male, e all’arrivo del personale sanitario l’uomo già privo di vita, apparentemente deceduto per cause naturali. Tuttavia, numerose contraddizioni nelle dichiarazioni rese dalla donna e l’atteggiamento freddo e distaccato mostrato nelle fasi immediatamente successive alla morte, uniti a un inspiegabile ritardo nell’attivazione dei soccorsi, suscitarono i primi dubbi tra i Carabinieri che erano intervenuti che hanno avviato una complessa attività investigativa.
Fondamentali, ai fini delle indagini, sono risultate le perizie prodotte dai consulenti tecnici incaricati, che hanno evidenziato lesioni interne e segni sul corpo della vittima incompatibili con una morte naturale. A rafforzare l’impianto investigativo, si è aggiunta la ricostruzione temporale degli eventi che ha evidenziato un notevole lasso di tempo tra la presunta morte dell’uomo e la richiesta di soccorso. Una circostanza che, unita al comportamento della donna e alle sue versioni mutevoli, ha consolidato il sospetto che si trattasse di un omicidio camuffato da decesso accidentale.
Ora la donna è stata portata presso il carcere femminile di Reggio Calabria dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.