Lo “sfratto” è arrivato perentorio. attraverso un documento del sindaco Enzo Romeo, sottoscritto dai capigruppo di PD; Progetto Vibo, M5S e AVS
È come se il sindaco Enzo Romeo avesse raccolto la nostra considerazione, quella con cui chiudevamo l’articolo di ieri che riferiva la versione del gruppo dei Democratici e Riformisti a proposito della loro assenza durante l’ultima seduta del Consiglio comunale: “Romeo non può continuare ad affrontare la situazione con una banale scrollata di spalle. Si assuma la responsabilità di fare scelte accettandone le conseguenze”, scrivevamo ieri. Ed oggi Romeo il suo passo l’ha compiuto, la scelta l’ha fatta, ottenendo il sostegno di tutto il resto del centrosinistra.
In riferimento all’assenza del gruppo consiliare Democratici e Riformisti nella recente seduta del Consiglio comunale, si ritiene opportuno evidenziare che tale scelta rappresenta, nei fatti, un venir meno del sostegno alla coalizione di maggioranza, che va in contrasto con quanto asserito al momento della creazione del suddetto gruppo.
Così esordisce il documento firmato dal sindaco Enzo Romeo e sottoscritto dai capigruppo: Francesco Colelli PD, Maria Trapani Progetto Vibo, Silvio Pisani M5S, Sergio Barbuto AVS-liberamente progressisti.
Senza mezzi termini, quanto sancito nel documento rappresenta un vero e proprio “sfratto”. I Democrati e Riformisti vengono fatti fuori dalla maggioranza: un licenziamento per giusta causa e senza Tfr!
E, con un atto di coraggio ma anche di trasparenza politica, Enzo Romeo prende atto dell’assottigliarsi della sua maggioranza: “Alla luce di quanto accaduto, si precisa che l’attuale maggioranza consiliare è composta da 17 consiglieri, oltre al sindaco, espressione delle forze politiche del Partito Democratico, del Movimento Cinque Stelle, di Progetto Vibo e AVS-Liberamente Progressisti”.
Numero risicati (si attende di conoscere quale sarà la posizione che assumerà Laura Pugliese), che però non sembrano preoccupare più di tanto il primo cittadino né la sua coalizione. Infatti, rassicurano: “Tale composizione continua a garantire solidità e coerenza all’azione amministrativa, nel pieno rispetto del mandato conferito dai cittadini e degli impegni assunti nei confronti della comunità”.
Ciò chiarito, ciò sancito, il documento non si ferma qui, anzi… sbatte la porta agli “sfrattati” e rinfocola il clima surriscaldati che pare d’essere già in pieno solleone.
“Questo sindaco e questa maggioranza non sono, in alcun modo, ricattabili – tuona Romeo – I cittadini non ci hanno eletto per soddisfare appetiti di qualcuno ma per risolvere i loro problemi. Il nostro impegno è al servizio della comunità e non dei singoli in cerca di visibilità”.
Romeo, cosa si fosse tolto un peso dallo stomaco, si scatena come fiume in piena: lo sfratto non è solo politico, vuole che sia anche fisico, visibile, posizionando in maniera netta nella geografia politica: ” Da oggi, sarebbe cosa gradita, che anche fisicamente si evidenzi la differenza tra chi è maggioranza e chi opposizione; chi non condivide il percorso di questa amministrazione, non ne condivide gli obbiettivi e il comportamento, si potrebbe tranquillamente accomodare tra i banchi di chi era candidato nelle coalizioni avverse alle elezioni comunali”.
Una violenza verbale che chiude le porte in maniera fragorosa e che viene spiegata: ” La politica oggi deve dare prova di linearità e trasparenza nelle scelte. È per questo che i cittadini ci hanno dato fiducia”.
Quindi un messaggio che suona come uno scatto d’orgoglio: “Quando il sindaco, insieme alla coalizione, penserà di rivedere la giunta, lo faranno (sindaco e coalizione, l’utilizzo del plurale ha qui un evidente valore politico!) in funzione di una scelta condivisa tra sindaco e partiti, non certo tra sindaco e singoli pensando, che questa città, sia ancora terra di conquista”.
Poi, con realismo si ricorda che i numeri per la maggioranza diventano risicati ed il percorso che seguirà sarà inevitabilmente più periglioso, Ed allora, ecco, sbollita la rabbia, una chiosa più accomodante: “Ben venga, anche in futuro, chi vorrà abbracciare il nostro progetto, esclusivamente, sulla base della risoluzione dei problemi della gente, non certo delle poltrone”.
Il dado è tratto. Le scelte prese e le conseguenze analizzate e rappresentate. Il domani per il sindaco Romeo non è semplice, ma una “piccola” maggioranza ancora c’è. Basterà?