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A Papasidero, famosa per la Grotta del Romito, la proiezione del film “Figli del Minotauro”

&NewLine;<p><strong><em>Un ritorno dopo cinque anni dalle riprese&comma; in questo posto recondito&comma; che domina la valle del fiume Lao<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Densa di significati la proiezione nella piazza di Papasidero di &&num;8220&semi;Figli del Minotauro&sol;storie di uomini e animali&&num;8221&semi;&comma; il film di Eugenio Attanasio&comma; prodotto dalla Cineteca della Calabria&comma; presentato nei festival anche internazionali e ora nel Comune cosentino&comma; dove è sita la Grotta del Romito&comma; uno dei luoghi simbolo della Calabria&comma; perché ospita il Graffito del Bos Primigenius&period; Il documentario infatti ricostruisce le fasi di ideazione e realizzazione di questa straordinaria opera&comma; da parte di un artista protostorico&comma; interpretato da Mattia Renda&period; Fra gli attori del film figurano Francesco Stanizzi&comma; Gianluca Cortese&comma; Salvatore Gullì&comma; Alessandra Macchioni&comma; Franco Primiero&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;08&sol;WhatsApp-Image-2025-08-15-at-11&period;15&period;49-1024x614&period;jpeg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-41874"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p><br>Un ritorno dopo cinque anni dalle riprese&comma; in questo posto recondito&comma; che domina la valle del fiume Lao&comma; meta di vacanzieri appassionati di rafting e torrentismo&comma; ma anche scrigno di tesori basiliani&period; La popolazione locale ha potuto così assistere  e partecipare all’evento&comma; organizzato dal sindaco Fiorenzo Conte e dall’assessore Mario Marsiglia&comma; che hanno dialogato con l’autore insieme ad Andrea di Franco&comma; che ha stimolato la conversazione&period; In Italia&comma; a sostegno e promozione del film ma anche del libro pubblicato con lo stesso titolo&comma; si è formato un gruppo di sostenitori&comma; &OpenCurlyDoubleQuote;Figli del Minotauro” appunto&comma; composto fra gli altri da Domenico Levato&comma; Luigi Stanizzi&comma; Giuseppe Gallucci&comma; Elisabetta Grande&comma; Elia Panzarella&period;<br>Il film documentario girato da Eugenio Attanasio&comma; con la partecipazione dell’etnomusicologo Antonello Ricci&comma; sulla transumanza della famiglia Mancuso di Marcedusa diventa metafora del rapporto tra uomo e bovino&comma; iniziato diecimila anni fa con la domesticazione&period; Ancora prima però il toro veniva rappresentato dai primi artisti della storia  con significati ancora a noi sconosciuti&period;<br>Il documentario segue una famiglia di allevatori che pratica l’allevamento semibrado delle podoliche&comma; la razza tipica calabrese&comma; ricostruendo ipotesi di caccia primordiale e raffigurazioni parietali&period; La civiltà cosiddetta pastorale custodisce un ricco novero millenario di conoscenze&semi; i campanacci diventano emblemi sonori di questo mondo arcaico ma calato perfettamente nella contemporaneità&period; Un lavoro che parte dalla preistoria per compiere una riflessione sul mito&comma; sull’arte&comma; sull’allevamento non industriale&comma; sul rapporto dell’uomo con la natura e con il territorio&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-gallery has-nested-images columns-default is-cropped wp-block-gallery-1 is-layout-flex wp-block-gallery-is-layout-flex">&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"41872" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;08&sol;WhatsApp-Image-2025-08-15-at-11&period;15&period;47&period;jpeg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-41872"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"41873" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;08&sol;WhatsApp-Image-2025-08-15-at-11&period;15&period;48-1024x768&period;jpeg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-41873"&sol;><&sol;figure>&NewLine;<&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La transumanza è stata dichiarata dal comitato patrimonio mondiale dell&&num;8217&semi;Unesco&comma; riunitosi a Bogotà&comma; patrimonio culturale immateriale dell’umanità&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>I riconoscimenti dell’opera dimostrano come la narrazione della Calabria può finalmente emendarsi dall’immagine di terra di &&num;8216&semi;ndrangheta&comma; dal peccato originale di essere regione povera e terra di emigrazione&period; È dunque possibile una nuova via del racconto in Calabria&comma; letterario e cinematografico&comma; cogliendo nel contemporaneo i segni di una civiltà contadina ancora vitale&period; Ultimi eredi di un mondo ancestrale&comma; gli allevatori calabresi di podoliche&comma; si muovono ancora andando dietro agli animali che si spostano in cerca di pascoli freschi&comma; allevatori che utilizzano ora il cavallo&comma; ora il pick up&comma; ora il quad&comma; interpretando una modernità ancora sostenibile&comma; dove uomini&comma; animali e specie vegetali creano un ecosistema&period;<&sol;p>&NewLine;

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