All’età di 89 anni è morto il re della Tv italiana. Uomo di spettacolo, showman, autore, volto Rai, attore, paroliere, presentatore, recordman del Festival di Sanremo
di Maurizio Bonanno
Pippo Baudo, gigante della televisione italiana, è morto. Aveva 89 anni. Era nato a Militello in Val di Catania, alle pendici dell’Etna, il 7 giugno 1936. Si è spento serenamente – a quanto si apprende – in ospedale, al Campus Biomedico di Roma, circondato dagli affetti delle persone più care e con il conforto dei sacramenti.
Il maestro dei presentatori televisivi. Ideatore di programmi, scopritore di volti, artisti, cantanti, attrici. Uomo di spettacolo, showman, autore, volto Rai, attore (recitò Pirandello con Turi Ferro), paroliere (chi non ricorda la sua canzone “Il suo nome è Donna Rosa”?). Presentatore, recordman del Festival di Sanremo (guidato da palco per 13 edizioni), per oltre 60 anni ha tenuto compagnia agli italiani dallo schermo della tv legando il suo nome a programmi di successo come Canzonissima, Domenica In, Fantastico, Varietà, Luna Park, Novecento. Nel 1968 fa l’accoppiata: presenta per la prima volta il Festival di Sanremo, accanto a Luisa Rivelli e conduce Un disco per l’estate, manifestazione che aveva già battezzato quattro anni prima e che presenterà ancora nel 1969, 1986, 1992 e 1993.
Salvo una breve parentesi a Mediaset (1987-88), Pippo Baudo ha lavorato per la tv pubblica per la quasi totalità della sua lunghissima carriera, cominciata a metà degli anni Sessanta con Settevoci,
Lunghissimo l’elenco dei tanti artisti, cantanti, attori e comici scoperti da Baudo. Tra questi: Al Bano, Barbara D’Urso, Loretta Goggi, Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Giorgia, Giuni Russo, Anna Oxa, Mietta, Irene Grandi, Michelle Hunziker, Gigi D’Alessio, Anna Tatangelo, Fabrizio Moro, Bianca Guaccero, Elio e le Storie Tese. Ed ancora: Lorella Cuccarini, Alessandra Martines, Tosca D’Aquino, Tullio Solenghi, Beppe Grillo, Heather Parisi.

A cavallo degli anni ’70 e ’80, Pippo Baudo è stato una presenza costante anche a Vibo Valentia. Amico di Daniele Piombi, fu coinvolto in diverse iniziative del duo Emmepi, ovvero Saverio Mancini e Daniele Piombi animatori di una stagione di eventi spettacolari che caratterizzarono una fantastica era di splendore a Vibo Valentia e che aveva la sua base operativa al 501 Hotel.
Pippo Baudo fu il protagonista di questi eventi, chiamato spesso per condurre memorabili serate.
Ma la prima volta di Pippo Baudo a Vibo Valentia risale al decennio precedente, nell’Agosto Vibonese del 1961, quando presenta il IX Festival calabrese della canzone italiana.
Sono gli anni d’oro dell’Agosto Vibonese e del festival che fa concorrenza a quello di Sanremo. È il 10 agosto, la data di esordio di Pippo Baudo al teatro Valentini, l’orchestra è quella del M° Gorni Kramer, tra i diversi interpreti spicca il nome del Quartetto Cetra. Baudo è il giovane conduttore chiamato ad affiancare la affermata annunciatrice della Rai Tv Anna Maria Gambineri.

Di casa a Vibo Valentia e soprattutto facendo casa al 501 Hotel della mitica gestione Mancini, mi venne facile conoscerlo personalmente, essendo in quel periodo il dj delle Buche del 501, la mitica discoteca di allora.
Ma l’occasione di una conoscenza più approfondita avvenne ben presto, grazie ad una piacevole ed inaspettata coincidenza.
È il giugno del 1977 ed al 501 è di scena uno dei tanti festival canori per giovani promesse, uno di quegli appuntamenti oggi sostituito dai tanti “talent show” in giro per l’Italia. A quel tempo, la mia principale attività di studente liceale e di dj era intervallata da serate musicali durante le quali mi esibivo alle tastiere (l’organo, soprattutto, ché negli anni ’70 era sempre presente nei complessi musicali che eseguivano nelle piazze musica pop e rock) divertendomi a preparare anche arrangiamenti diversi dal solito cliché. In occasione di questo “festival” al 501, presi in ostaggio quale vittima designata una bambina di appena 8 anni, mia sorella MariaLetizia (bellissima voce, poi non a caso divenuta ottimo soprano diplomata al Conservatorio) e, sotto la supervisione del mio Maestro Pino Puzzello, preparai un arrangiamento “moderno” di una vecchia canzone “Fiorellin del prato”. Fu un successo.
Dietro le quinte, dopo l’esibizione, sorprendemmo in un momento di pausa Pippo Baudo canticchiare proprio questa canzone: “Fiorellin del prato, bella!”, disse sorridendo. Poi, qualcuno, indicando me, deve avergli detto che quell’arrangiamento era il mio: di quel ragazzo lì; allora, si avvicinò a me: “Carino, ben fatto – aggiunse accompagnando il tutto con una pacca sulle spalle che mi colse di sorpresa, senza avere il tempo di dire nemmeno una parola – Fiorellin del prato!”, quindi si allontanò ancora canticchiando.
Nei giorni e negli anni successivi, quando era ospite del 501 Hotel capitava che facesse una veloce puntatina in discoteca, non mancando di salutare il dj, quello di “Fiorellin del prato”!