Un detenuto egiziano salvato dagli agenti: il grido d’allarme della UilPa Polizia Penitenziaria
Quello che è successo nel carcere di Locri è stato lo spunto per il sindacato UilPa Polizia Penitenziaria, per lanciare un nuovo appello sulla situazione della Casa Circondariale di Locri, e più in generale di tutte le altre carceri.
Il sindacato racconta che proprio nel carcere della locride un detenuto egiziano di 44 anni, rimasto momentaneamente solo nella cella, abbia tentato il suicidio utilizzando un cappio rudimentale per mettere in atto il suo gesto di disperazione. A salvarlo, evitando il peggio, è stata l’immediata professionalità della polizia penitenziaria.
L’uomo, è stato trasportato dapprima nell’infermeria interna e poi affidato ai sanitari del 118 e del pronto soccorso dell’ospedale di Locri, dove ha ricevuto ulteriori cure. In tarda notte si è ripreso e attualmente sta abbastanza bene.
Per il sindacato questo è un ennesimo episodio conseguenza diretta delle problematiche che attanagliano il mondo carcerario:
- personale sottodimensionato, costretto spesso a turni massacranti;
- sovraffollamento che rende Locri la struttura penitenziaria più affollata della Calabria, come evidenziato dall’ultima relazione del Garante dei detenuti;
- presenza di detenuti di 18 diverse nazionalità, con tutte le complessità gestionali che ne derivano.
Per questo secondo il sindacato “Il lavoro della Polizia Penitenziaria è invisibile all’esterno ma fondamentale per garantire sicurezza e trattamento. Alla luce del maxi-piano di assunzioni in corso, chiediamo urgenti rinforzi per la Casa Circondariale di Locri, perché la situazione rischia di sfuggire di mano da un momento all’altro”.