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Al Festival del Sociale di Serra S. Bruno, il Parco delle Serre protagonista del focus sulla Montagna terapia

«Il Parco è la casa di tutti, e in particolare dei ragazzi speciali che qui trovano un luogo sicuro, accogliente e capace di generare benessere», ha affermato il commissario Alfonso Grillo

Il Festival del Sociale, che quest’anno ha posto al centro della riflessione la Montagna Terapia, ha avuto tra i suoi protagonisti il Parco Naturale Regionale delle Serre in una giornata che ha saputo coniugare rigore scientifico, testimonianze dirette e partecipazione collettiva, trasformandosi in un laboratorio di idee e proposte per il futuro della sanità calabrese e, più in generale, del modello di comunità inclusiva a cui tendere.

Protagonisti indiscussi sono stati i ragazzi speciali e le loro famiglie, che hanno vissuto una duplice esperienza: da un lato la forza rigenerante del contatto con l’ambiente naturale, dall’altro l’ascolto attento e partecipato da parte delle istituzioni, dei professionisti e della società civile.

Prima dell’incontro ufficiale, proprio loro hanno preso parte ad una passeggiata inclusiva nei boschi del Parco, accompagnati dalle Guardie Ambientali d’Italia. Non si è trattato di una semplice escursione, ma di un percorso simbolico e concreto al tempo stesso: un cammino protetto, rassicurante e privo di barriere, dove la natura si è rivelata un potente strumento di libertà e di crescita personale. Ogni passo tra i sentieri secolari ha testimoniato come la montagna possa diventare veicolo di autonomia, di fiducia reciproca e di gioia condivisa.

La seconda parte della giornata si è svolta presso la sede del Parco, dove il conduttore tv Domenico Gareri ha guidato il dibattito ponendo domande capaci di mettere in risalto l’esperienza diretta degli operatori, la prospettiva scientifica e l’impegno delle istituzioni.

«Il Parco è la casa di tutti, e in particolare dei ragazzi speciali che qui trovano un luogo sicuro, accogliente e capace di generare benessere – ha dichiarato Alfonso Grillo, Commissario Straordinario del Parco Naturale Regionale delle Serre – la nostra sfida è rendere l’area protetta pienamente accessibile. La montagna non deve conoscere barriere: è maestra di resilienza e ci insegna che la fragilità può trasformarsi in forza. In questa direzione mi farò promotore di una proposta di legge da presentare in Consiglio regionale, affinché la montagna terapia, lo shinrin yoku o forest bathing vengano formalmente riconosciuti nei LEA del sistema sanitario calabrese. L’iniziativa è stata accolta con unanime entusiasmo, segno che la strada intrapresa è condivisa e attesa».

Il Commissario ha così posto le basi per un percorso normativo innovativo che potrebbe collocare la Calabria tra le regioni apripista in Italia per il riconoscimento ufficiale di pratiche terapeutiche che coniugano natura, salute e inclusione.

Lino Borello, Vicepresidente delle Guardie Ambientali d’Italia – Catanzaro, ha posto l’accento sulla dimensione della protezione e della vigilanza: «Accompagnare i ragazzi speciali nei boschi significa garantire loro sicurezza e serenità, ma anche educarli al rispetto della natura e alla responsabilità verso l’ambiente. Vedere i loro occhi illuminarsi e i loro sorrisi crescere lungo il cammino è la più autentica ricompensa per il nostro impegno».

Rita Ciciarello, Presidente CASM, ha evidenziato il valore pedagogico e riabilitativo dell’esperienza: «La montagna terapia non è soltanto riabilitazione, ma un ponte verso la socialità, la crescita dell’autonomia e il rafforzamento dell’autostima. Portare i ragazzi speciali in natura significa restituire loro fiducia, ma anche restituire fiducia alle famiglie, che vedono nei loro progressi una luce di speranza».

Giuseppe Seminara, Direttore del Centro di salute mentale di Montepaone Lido, ha riportato i riscontri della ricerca scientifica: «La letteratura medica internazionale è concorde nell’affermare che il contatto con la natura riduce i livelli di stress, migliora le funzioni cognitive e favorisce la riabilitazione. Per i ragazzi speciali la montagna terapia rappresenta una medicina naturale potente, che agisce non solo sul piano fisico ma anche emotivo e relazionale. È compito delle istituzioni sanitarie integrare tali percorsi nei programmi pubblici».

Il dibattito non si è limitato alle sole relazioni, ma si è trasformato in un vero e proprio patto comunitario: genitori, operatori, istituzioni e volontari hanno ribadito la necessità di lavorare insieme per costruire un modello di società più equo, in cui le fragilità non vengano percepite come limiti ma come punti di forza attorno a cui edificare nuove forme di convivenza.

La conclusione della giornata è stata completamente indirizzate verso questi ragazzi speciali, veri protagonisti e ispiratori di un percorso che non è soltanto terapeutico, ma anche culturale e civile.

Il Festival del Sociale, con questa edizione, ha ribadito con forza la propria missione: tutti inclusi, oltre ogni limite. Una visione che dalle montagne delle Serre guarda lontano, proponendo un modello capace di unire salute, ambiente e comunità.

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