Una mossa ‘precauzionale’ per non incorrere nel rischio di ineleggibilità in caso di riconferma come governatore alle elezioni anticipate del 5 e 6 ottobre
Mentre il centrosinistra prova a mettere ordine al suo interno puntando decisamente verso il pentastellato Pasquale Tridico, il centrodestra è ormai in campagna elettorale con potenziali candidati già in tour elettorale, tra uscenti confermati, emergenti già convinti di farcela e parvenu in cerca di gloria sebbene ancora nessuno ufficialmente abbia messo mano alla stesura delle liste.
Un passaggio importante nel gioco della competizione elettorale, intanto, lo ha compiuto il presidente dimissionario della Regione Roberto Occhiuto, candidato unico del centrodestra. Occhiuto ha lasciato anche l’incarico di Commissario per il rientro del debito della Sanità Calabrese.
Occhiuto ha, infatti, rassegnato le proprie dimissioni lasciando la guida della Sanità Calabrese, per il momento, ai due sub commissari Ernesto Esposito e Jole Fantozzi.
Quando manca meno di un mese e mezzo alla competizione elettorale per l’elezione del nuovo presidente della Regione Calabria e del nuovo consiglio regionale, Occhiuto decide di sgomberare il campo da possibili dubbi sulla opportunità/legittimità del proprio incarico ai vertici della sanità regionale facendo un passo indietro.
Una mossa ‘precauzionale’ per non incorrere nel rischio di ineleggibilità in caso di riconferma come governatore alle elezioni anticipate del 5 e 6 ottobre. Un rischio che deriva dalla legge 154 del 1981, che disciplina le condizioni di incompatibilità e ineleggibilità per presidenti, consiglieri e sindaci. Una legge che è stata abrogata quasi del tutto con l’approvazione nel 2000 del testo unico per gli enti locali, ma che è rimasta in vigore solo per le disposizioni sulle Regioni, in attesa che ognuno adottasse le proprie. La Calabria al riguardo non ha ancora legiferato, per cui deve fare riferimento inevitabilmente alle norme del 1981 relativamente all’articolo che prevede l’ineleggibilità dei consiglieri che siano stati commissari di governo.
Intorno alla interpretazione di questa norma si era aperto un serrato confronto tra chi sosteneva che Occhiuto è membro del Consiglio in quanto presidente ma non sarebbe consigliere in senso stretto. ma – opportunamente – il diretto interessato ha voluto evitare situazioni incerte tra ricorsi e controricorsi, richieste di sospensive e simili… e soprattutto, sul piano politico questa mossa ha tolto agli avversari un argomento per alimentare ulteriori polemiche in campagna elettorale.