Le risorse del Fondo Sociale Europeo non possono essere utilizzati per politiche di mero sostegno finanziario, ma presuppongono progetti di integrazione e di formazione
di Franco Tigani*
Tridico non va sottovalutato, né liquidato con banali battute da leoni di tastiera.
Al suo progetto di istituzione del reddito di dignità (eufemismo per nascondere il disastroso reddito di cittadinanza) vanno contrapposte serie considerazione di ordine tecnico e di opportunità politiche e sociali.
Sotto il profilo tecnico, Tridico sa perfettamente bene che le risorse del Fondo Sociale Europeo, contrariamente a quello che afferma anche il consigliere Antonio Lo Schiavo, non possono essere utilizzati per politiche di mero sostegno finanziario ma presuppongono progetti di integrazione e di formazione attraverso la cooperazione tra pubblico e privato con percorsi formativi e piani di inserimento approvati dalla Commissione europea e che, per giungere a compimento, necessitano di tempi medio lunghi.
Tant’è che i progetti varati dalla giunta Occhiuto due anni fa, se tutto va bene, partiranno a gennaio 2026.
Tutto ciò è ben altra cosa rispetto alle aspettative, legittime, di quanti sperano in un semplice sostegno economico immediato erogato sotto forma di contributo senza troppe formalità e in assenza di particolari requisiti.
Questo va detto a chiare lettere e va ripetuto in ogni sede per far capire ad una utenza poco colta e disinformata, sensibile a promesse di tal fatta, che bonus ed erogazioni finanziarie a fondo perduto, e sostegni reddituali non esistono e non esisteranno perché il quadro normativo ed i vincoli europei sono tali e tanti che inibiscono iniziative tipo reddito di cittadinanza.
Per essere chiari nessuno beccherà un euro senza il possesso di determinati requisiti, iscrizione in apposite liste, percorsi formativi, inserimento in processi aziendali pubblici e privati, con valutazione finale.
Chi pensa di percepire, in modo generalizzato, e con un semplice Isee, un contributo mensile senza fare niente, si sbaglia di grosso e rimarrà profondamente deluso. Questa verità dovremo farla emergere immediatamente.
Altro discorso è la sanità.
*Dirigente provinciale Fratelli d’Italia Vibo Valentia