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Morto Emilio Fede, il giornalista aveva 94 anni. Quella volta che scelse un mio servizio per aprire il suo Tg4

emilio fede 1

&NewLine;<p><strong><em>Personaggio controverso&comma; ammirato quanto criticato&period; Per vent’anni il suo telegiornale fu la voce più schiettamente filoberlusconiana del piccolo schermo<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Maurizio Bonanno<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p><strong>Emilio Fede&nbsp&semi;<&sol;strong>è&nbsp&semi;morto&nbsp&semi;oggi martedì 2 settembre&colon; aveva 94 anni&period; A confermare la notizia la figlia Sveva&period;&nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni&period; Il giornalista era&nbsp&semi;ricoverato&nbsp&semi;da tempo nella&nbsp&semi;Residenza San Felice di Segrate&comma; vicino Milano&period;&nbsp&semi;&nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Può piacere o non piacere &&num;8211&semi; ed a molti&comma; in verità&comma; non piaceva &&num;8211&semi; ma Fede&nbsp&semi;è stato uno dei volti simbolo della televisione italiana&colon; una carriera iniziata in Rai negli anni &&num;8217&semi;60 da inviato di guerra&comma; proseguita da direttore del Tg1 e poi l’approdo in Fininvest&comma; dove&nbsp&semi;Silvio Berlusconi lo volle alla guida del Tg4&period; Per vent’anni&comma; dal 1992 al 2012&comma; il suo telegiornale fu la voce più schiettamente filoberlusconiana del piccolo schermo&comma; amato e odiato&comma; a tratti caricaturale&comma; certo inconfondibile per quel tono di commento sempre sopra le righe&period; «Sono il direttore più criticato&comma; ma anche il più guardato»&comma; rivendicava con orgoglio&comma; perché &&num;8211&semi; comunque&comma; al di là di qualunque giudizio &&num;8211&semi; con i suoi editoriali&comma; le pause&comma; studiate e a tratti drammatiche&comma; Emilio Fede ha incarnato un’epoca televisiva e un modo di fare giornalismo&comma; sia pure partigiano&comma; irripetibile&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;09&sol;img&lowbar;6458-1-1756831594908&period;jpg-e&lowbar;morto&lowbar;emilio&lowbar;fede&lowbar;&lowbar;aveva&lowbar;94&lowbar;anni&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-43084"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Da un punto di vista professionale&comma; era severo&colon; pretendeva il massimo dai suoi collaboratori&period; Personalmente&comma; ho un ricordo diretto nel periodo in cui&comma; lavorando per la storica TeleSpazio di Tony Boemi&comma; eravamo i corrispondenti per i tg della galassia Mediaset&comma; e di conseguenza anche per il TG4 che lui dirigeva&period; Così lo scoprimmo&comma; direttore severo e rigido&colon; non era facile conquistare un suo giudizio positivo&period; Eppure&comma; malgrado ciò&comma; con il Direttore Emilio Fede posso portare con me uno dei ricordi professionalmente più belli&comma; vissuto proprio in quel periodo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Era una sera di tardo autunno ed i notiziari nazionali erano concentrati sulla notizia di una rivolta scoppiata in alcune carceri della penisola&period; Tra quelli che destavano particolare attenzione&comma; anche quello di Vibo Valentia&comma; che era ancora nella vecchia sede dell&&num;8217&semi;ex convento agostiniano&comma; nel pieno centro storico della città&period; Per questo&comma; anche io&comma; come altri&comma; già rientrato da Catanzaro finito il mio turno&comma; era stato incaricato di restare in allerta&comma; nel caso di novità&period; Intorno alle 20&period;00&comma; un mio informatore mi comunica che l&&num;8217&semi;area riservata dell&&num;8217&semi;aeroporto di Lamezia era stata allertata per l&&num;8217&semi;arrivo non programmato di un aereo militare proveniente da Roma&period; Di lì a poco coprimmo che sarebbe sceso il vicedirettore del Dap&comma; Dipartimento dell&&num;8217&semi;amministrazione penitenziaria&comma;&nbsp&semi;&nbsp&semi;<strong>Francesco Di Maggio&colon; <&sol;strong>direzione Vibo Valentia&comma; il carcere di Vibo Valentia&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Di Maggio era un personaggio a quel tempo ben noto all&&num;8217&semi;opinione pubblica&comma; perché prima di questo importante in carico era stato magistrato di punta alla Procura di Milano per quasi tutti gli anni &&num;8217&semi;80 ed il suo passaggio al Ministero della Giustizia era stato visto con favore&period; A questo punto&comma; sapevo di avere tra le mani un potenziale scoop&period; Avverto il fido Raffaele Lo Giudice&comma; mio immancabile partner in quegli anni quando spesso ero inviato per servizi in esterna&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Era una sera di tardo autunno negli anni &&num;8217&semi;90 del secolo scorso&comma; una sera talmente umida&comma; che&comma; nell&&num;8217&semi;attesa&comma; lì nella parte alta della città&comma; nel centro storico di Vibo Valentia&comma; dove l&&num;8217&semi;ex convento di Sant&&num;8217&semi;Agostino era stato da oltre un lustro trasformato in carcere&comma; cominciava a cadere qualche goccia di pioggia&period; Noi&comma; impavidi&comma; malgrado l&&num;8217&semi;ombrello che una preveggente Patrizia aveva portato con sé&comma; eravamo appostati&comma; in posizione&period; A chi non è pratico di Vibo Valentia&comma; bisogna spiegare che questo ex convento era posizionato in alto sulla destra di una discesa stretta quanto ripida ed è lì che ci eravamo sistemati&comma; anzi acquattati&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Erano da poco passate le 21&period;30&comma; un piccolo corteo di auto&comma; senza sirene e senza fare troppo rumore&comma; si ferma ai piedi di questa discesa &lpar;per chi conosce la città&comma; quasi all&&num;8217&semi;altezza dello storico Palazzo Laredo De Mendoza&rpar;&comma; dall&&num;8217&semi;auto principale scende un uomo robusto che si incammina a percorrere questa breve salita&comma; breve ma ripida ed impegnativa per un uomo della sua possanza fisica&period; Avanza a passo lento ed è in quel momento che mi rendo conto che posso provarci&colon; cenno d&&num;8217&semi;intesa con Raffaele ed eccoci andare incontro al giudice Di Maggio provenendo da sopra e riuscendo così a cogliere di sorpresa la sua scorta&period; Sono attimi velocissimi&colon; la scorta si accorge della telecamera e del microfono&comma; accenna un&&num;8217&semi;azione ma&comma; poi&comma; in qualche modo si tranquillizza anche grazie ad un cenno con la mano del vice direttore del Dap&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È uno scambio di battute velocissimo&colon; &&num;8220&semi;Che ci fate voi qui&quest;&&num;8221&semi;&comma; con tono ansimante per via della salita fa il giudice&period; &&num;8220&semi;Sappiamo cosa sta succedendo&comma; facciamo il nostro lavoro&&num;8230&semi;&&num;8221&semi;&comma; quasi con tono giustificativo gli rispondo&period; Di Maggio si guarda intorno&comma; poi esclama&period; &&num;8220&semi;Ma ci siete solo voi&quest;&&num;8221&semi;&period; Quasi compiaciuto da quella osservazione&comma; sorrido&comma; lui aggiunge&colon; &&num;8220&semi;Bravi&comma; bravi&period; Fate il vostro lavoro&period; Adesso però devo fare il mio&period; Vado&&num;8221&semi;&period; Il tentativo di fare un&&num;8217&semi;altra domanda&comma; questa volta mi viene troncato all&&num;8217&semi;istante&colon; &&num;8220&semi;Dopo&comma; magari dopo&&num;8230&semi;&&num;8221&semi;&comma; aggiunge&comma; mentre la scorta fa il suo lavoro e si frappone fra noi e lui&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;09&sol;francesco-di-maggio&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-43081"&sol;><figcaption class&equals;"wp-element-caption">Il giudice Francesco Di Maggio<&sol;figcaption><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ci guardiamo io e Raffaele commentando&colon; &&num;8220&semi;Non è granchè&&num;8230&semi; che facciamo&quest;&&num;8221&semi;&period; Sia pure delusi&comma; decidiamo di inviare lo stesso le riprese di questo scambio veloce di battute&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mentre le immagini scorrono nel ripetitore&comma; per essere inviate a Milano&comma; le vede anche il direttore del TG4 la cui edizione era già pronta per andare in diretta alle 22&period;00&period; È una edizione che solitamente conduce personalmente il direttore in persona&comma; Emilio Fede&comma; che ha una folgorazione&colon; sconvolge la scaletta del suo Tg ed apre con le immagini grezze &lpar;non ripulite&comma; perché d&&num;8217&semi;altronde non ci sarebbe stato il tempo&rpar; di quanto avevamo fatto noi&comma;&period; L&&num;8217&semi;apertura del Tg4 quella sera è nostra&colon; è proprio lo scambio di battute tra me ed il giudice Di Maggio&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Quell&&num;8217&semi;apertura di tg&comma; non proprio ortodossa&comma; fa il colpo&period; Il fatto fa il giro di tutte le redazioni&period; Mentre il giudice è all&&num;8217&semi;interno del carcere di Vibo Valentia&comma; in pochissimo tempo quell&&num;8217&semi;area del centro storico di Vibo Valentia viene invasa di telecamere&comma; microfoni&comma; taccuini&comma; di tutte le principali testate&colon; quello che doveva essere un sopralluogo non ufficializzato del vice direttore del Dap&comma; era ormai di dominio pubblico e&comma; quando dopo quasi tre ore esce dal lì&comma; deve affrontare l&&num;8217&semi;assalto dei cronisti&period; Ma il &&num;8220&semi;colpo&&num;8221&semi; quella notte era stato nostro&&num;8230&semi; ed io mi ero ritrovato ad aprire una edizione di tg nazionale&comma; grazie ad Emilio Fede&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Adesso Emilio Fede se n’è andato&excl;&nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;09&sol;emilio-fede1&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-43082"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È stato l’inventore di un giornalismo tanto fazioso da assurgere a capolavoro di spettacolo&period; Della tv&comma; piaccia o non piaccia&comma; è stato un fuoriclasse&period; È stato l’uomo che ha portato i Tg sulla tv commerciale e che&comma; su quella pubblica&comma; con una diretta di 18 ore da Vermicino ha inventato «la tv del dolore»&period; Lo fece a sua insaputa&period; Era il 1981&comma; lui voleva portare nelle case il lieto fine del salvataggio del piccolo Alfredino Rampi caduto in un pozzo&comma; ma fu invece la cronaca di una morte&comma; «uno dei peggiori drammi che ho raccontato»&comma; ricordava lui&comma; che pure aveva cominciato narrando guerre e disastri&comma; inviato in Rai per otto anni&comma; in 40 diversi Paesi&comma; prima di diventare direttore del Tg1&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Poi&comma; con il suo Tg4&comma; fondato nel 1992&comma;&nbsp&semi;creò un genere&comma; rimasto tuttavia ineguagliabile per quanto fosse partigiano&comma; teatrale&comma; caricaturale&period; Per rendere l’idea&comma; basti ricordare di quando&comma; a urne aperte&comma; Fede disse&colon; «Poiché mentre si vota è vietato parlare di politica&comma; mi limiterò a ricordarvi che oggi siamo chiamati a scegliere tra povertà e libertà&comma;&nbsp&semi;tra quel comunista di Prodi e il grande&comma; meraviglioso Silvio Berlusconi»&period;&nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;09&sol;hqdefault&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-43083"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>I più ricorderanno Emilio Fede per la leggendaria devozione al Cavaliere&comma; ma forse gli andrebbe riconosciuto il coraggio di aver fatto palesemente&comma; spudoratamente quello che altri fanno&comma; camuffandosi&comma; ipocritamente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p><&sol;p>&NewLine;

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