Zungri, per molti aspetti, può fungere da modello a favore di Palmi e Rocca di Neto, che possono così avere il vantaggio di poter usufruire di un’esperienza e un know-how importanti
Le Pro Loco di Palmi, Zungri e Rocca di Neto hanno siglato un patto di amicizia e scambio culturale per suggellare le relazioni di collaborazione e lavorare insieme per la valorizzazione culturale delle proprie risorse.
Alla presenza del presidente regionale dell’UNPLI Calabria Filippo Capellupo e del presidente provinciale del comitato UNPLI Vibo Valentia Eugenio Sorrentino, i presidenti delle tre associazioni, Pasquale Licastro per Zungri, Rocco Deodato per Palmi, Giovanni Fabiano per Rocca di Neto, hanno così cementato per iscritto una intesa per condividere esperienze, conoscenze e risorse organizzative, avviando in sinergia iniziative per lo sviluppo socio economico e la crescita culturale delle proprie comunità. Il tutto con il forte sostegno dell’UNPLI, punto di riferimento e partner strategico dell’iniziativa e Capellupo che ha rivendicato lo straordinario lavoro delle Pro Loco, che riescono a far vedere il vero volto della Calabria.
Presenti all’evento anche il sindaco di Zungri Serafino Fiamingo, il sindaco di Rocca di Neto Alfonso Dattolo, Genny Martino assessore del Comune di Rocca di Neto, Giusi Fanelli, già presidente della Pro Loco Vibo Città e attualmente dirigente nazionale UNPLI, Alessia Gerace presidente della Pro Loco di Rombiolo, Ilaria Servello presidente della Pro Loco di Francavilla, Nicola Mandaradoni presidente dell’Archeoclud d’Italia Armos di Rombiolo. Tra i presenti in platea anche lo scultore zungrese di fama internazionale Michele Zappino, già membro onorario della Pro Loco, e l’ex presidente provinciale dell’UNPLI Vibo Valentia Pino Maiuli. L’evento è stato moderato da Antonio Fiamingo, segretario della Pro Loco Zungri del 2019 al 2024, giornalista, progettista europeo e consulente di comunicazione e marketing territoriale.


Il patto è stato firmato a Zungri di fronte allo storico Palazzo Cutrullà, di proprietà del Comune e sede della Pro Loco e dell’UNPLI provinciale, a dimostrazione del crescente ruolo che la cittadina del Poro sta giocando sul piano culturale e associativo a livello regionale grazie soprattutto al lavoro della Pro Loco.
I relatori hanno parlato della necessità di una nuova dimensione interpretativa degli insediamenti rupestri, che abbracci storia, socialità, tradizione, geografia e archeologia. Le tre cittadine calabresi sono accomunate infatti dalla presenza degli insediamenti rupestri, ma l’intesa guarda ben oltre le grotte, verso un coinvolgimento integrale delle diverse componenti delle comunità e delle risorse territoriali.
L’asset strategico del patto è la collaborazione ormai solida e imprescindibile con la comunità scientifica, perché l’obiettivo è quello di una valorizzazione fedele alla verità storica e ai dati scientifici archeologici piuttosto che una narrazione artefatta ad uso e consumo del turismo di massa mordi e fuggi. In questa ottica si legge la presenza all’evento di personalità importanti del mondo scientifico, tra cui l’archeologa Marianeve Vallone, funzionario MIC al Museo Nazionale di Vibo Valentia e già collaboratrice dell’Insediamento Rupestre di Zungri dal 2004 al 2019, che ha accompagnato le delegazioni in una visita guidata al sito archeologico.
Presente anche l’archeologa Rosalba Piserà, madrina dell’evento e profonda conoscitrice degli Insediamenti Rupestri calabresi, con alle spalle scavi e studi a Zungri, autrice insieme a Sabatino Alessandro Cugno del volume “Zungri. Archeologia di un villaggio rupestre medievale” e membro del Centro Studi sull’Habitat rupestre della Calabria. Proprio Rosalba Piserà ha rimarcato la necessità di approfondire gli studi con nuovi scavi archeologici nei siti interessati, per rendere più solide le conoscenze che attualmente abbiamo su queste strutture e sul contesto storico in cui esse sono state realizzate ed utilizzate nei secoli, e non ultimo per ampliare i parchi archeologici esistenti e portare alla luce e rendere fruibili al pubblico quelli ancora da valorizzare.

Zungri, per molti aspetti, può fungere da modello a favore di Palmi e Rocca di Neto, che possono così avere il vantaggio di poter usufruire di un’esperienza e un know-how importanti. L’evento è il primo di una lunga serie, che vedrà le delegazioni incontrarsi anche a Rocca di Neto e Palmi nei prossimi mesi, anche per l’avvio di iniziative di carattere scientifico in grado di fare da propulsore culturale ed economico, con l’auspicio che la Regione voglia guardare con attenzione a queste iniziative investendo anche le necessarie risorse economiche per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali del territorio.










