Torna sull’argomento il sindaco di Brognaturo, Rossana Tassone, che denuncia “questa gestione di” potere burocratico”, che ha privato e continua a privare le persone della funzione originale del consultorio”
Era il 30 luglio scorso quando su queste pagine abbiamo ospitato l’intervento del sindaco di Brognaturo, Rossana Tassone, che denunciava lo stato di abbandono in cui versa il Consultorio di Serra San Bruno, Oggi, a distanza di un mese, lo stesso sindaco torna sull’argomento con una nuova denuncia che appare ancora più grave perché aggiunge la mancata risposta alle istanze sollevate da una istituzione quale è un Sindaco.
Rossana Tassone ricorda che: “allarmata da quanto accadeva e continua ad accadere nel consultorio di Serra San Bruno ho sollevato la problematica di una carenza di personale e servizi. Ho condiviso la paura di una lenta erosione del servizio sociosanitario di prossimità e del passo indietro verso quella rete solidale, gratuita, laica, liberamente accessibile a tutte le soggettività. Costruita in difesa, e, per la promozione, prevenzione della salute della donna, dell’età evolutiva, maternità e paternità. Ho ribadito l’importanza dei consultori che cinquant’anni prima sono entrati per la prima volta in un servizio socio-sanitario pubblico, rivolto al territorio, trattando temi sensibili come le relazioni familiari, il ruolo della donna, la contraccezione. Evidenziando una netta discontinuità di servizi e pratiche all’interno del consultorio”.
“La scorsa settimana – quindi, racconta – mi sono resa conto che il consultorio non è più quel luogo che accoglie senza giudicare che protegge senza sostituirsi. È divenuto il luogo della solitudine piuttosto che del diritto Difenderlo, rilanciarlo, significa scegliere e credere nel diritto ad una salute pubblica per i diritti delle donne, della famiglia, dei bambini e in un welfare pubblico”.
Da qui, la nuova denuncia: “Il consultorio di Serra San Bruno più che un luogo pubblico cruciale nel presidiare la libertà e la salute delle persone nei momenti di trasformazione o di difficoltà è divenuto un presidio invisibile, depotenziato, periferico nella programmazione provinciale. Più che un volto prossimo che accompagna ed accoglie è divenuto spazio di personalismi. Un riconoscimento di ruoli dedito alla prevaricazione piuttosto che, una gestione partecipata, interdisciplinare. Prese di posizioni che incidono sulla qualità del servizio e sulla risposta ai bisogni dell’utente”.


Ed ancora: “Spostamenti poco chiari, spazi non sufficienti per il personale, campagne di sensibilizzazioni sulle pareti che raccontano di un servizio vaccinale attivo e di altri servizi che provano a resistere. Bacheche prive di rettifiche su luoghi e orari di visite ginecologiche. Pediatre non presenti nell’organico che oggi avrebbero potuto garantire alle famiglie di Fabrizia e paesi limitrofi (rimaste senza pediatra) cure e visite senza recarsi in altri luoghi”.
“L’aspetto più triste – aggiunge il sindaco di Brognaturo Rossana Tassone – rimane una programmazione totalmente assente che colpisce molto di più di slogan e titoli in prima pagina che” raccontano di un fare”. Scelte che denotano la scarsa volontà di programmare servizi per un territorio che sconta una mancanza di coesione tra realtà sociale e politica. L’ennesimo diritto tolto a discapito di famiglie che hanno deciso di abitare i nostri territori serenamente e in salute”.
Amara la conclusione: “E, in questa gestione di” potere burocratico”, che ha privato e continua a privare le persone della funzione originale del consultorio, termini come: politiche per la famiglia, crescita demografica sostenibile, parità di genere, effetti sulla saluta pubblica, equità di accesso, rimangono termini sociologi privi di finalità e cambiamenti positivi su una realtà le cui conseguenze ricadono sulle famiglie, giovani e anziani”.











