Alcuni vibonesi ci hanno scritto, inviandoci eloquenti foto e lanciato l’allarme: salviamo la Madonnella, e facciamolo adesso
di Marcello Bardi
C’è un luogo che racconta la storia, la fede e l’identità di Vibo Valentia. Un luogo che ogni vibonese porta nel cuore: la Madonnella. Un piccolo parco con la chiesetta, sospesa tra cielo e mare, che si affaccia su uno dei panorami più straordinari della Costa degli Dei, con lo Stromboli che svetta all’orizzonte.
È un pezzo di anima vibonese, un luogo di fede, di storia e di ricordi, Quante volte ci siamo passati? Quanti momenti di preghiera, di silenzio, di comunità ha raccolto? E la tradizione Festa di Sant’Anna, con la vecchia Sagra dei Fileja?
Un luogo iconico, simbolo di devozione e di comunità, oggi lasciato colpevolmente all’abbandono.


Alcuni vibonesi ci hanno scritto, inviandoci eloquenti foto e lanciato l’allarme: “SOS Madonnella”.
E non si tratta di un’esagerazione. Il sito versa in condizioni di degrado e pericolo, con spazi trascurati, strutture che avrebbero bisogno di interventi urgenti, e nessuna prospettiva concreta di rigenerazione. Un patrimonio che cade a pezzi sotto gli occhi di tutti, nell’indifferenza di chi dovrebbe tutelarlo.



Possibile che l’amministrazione comunale resti ferma davanti a uno scempio simile? È inaccettabile che non vengano destinate risorse per il recupero e la valorizzazione di un bene così importante per la città. Parliamo di rigenerazione urbana, di identità culturale, di turismo: tutto ciò che il Comune dichiara a parole di voler promuovere, ma che nei fatti abbandona.
A complicare il quadro, ci sarebbe – dicono i bene informati – anche la questione della proprietà del sito, sulla quale insiste la Diocesi. Ma davvero il rimpallo di competenze può giustificare l’inerzia? Non sarebbe invece auspicabile che Comune e Vescovo aprissero un dialogo serio e costruttivo per trovare soluzioni condivise? Non è più semplice sedersi a un tavolo, Comune e Vescovo insieme, e trovare una soluzione?
Quando c’è la volontà, le soluzioni si trovano. Quando manca, restano solo le scuse.



La verità è che Vibo Valentia non merita questo abbandono.
La Madonnella è il cuore della città, è il legame con la nostra storia e con le nostre radici. Lasciarla marcire è un insulto alla nostra identità.
Il paradosso è evidente: mentre si cercano fondi per iniziative di dubbia utilità, si lascia marcire un luogo che potrebbe diventare un fiore all’occhiello per il turismo e un punto di aggregazione per i cittadini. Un’occasione sprecata, un segno di miopia amministrativa che i vibonesi non meritano. Non si può parlare di comunità se si abbandona un simbolo così amato dai vibonesi.



La Madonnella non è solo un pezzo di storia: è un bene comune. E un bene comune non si abbandona. La Madonnella va salvata, adesso. Non domani, non con promesse vuote: subito.
Perciò, l’appello chiaro e diretto: salviamo la Madonnella, e facciamolo adesso. Perché se perdiamo la Madonnella, perdiamo un pezzo di noi stessi.