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Arrestati due imprenditori cutresi condannati nel processo Grimilde (VIDEO)

affare oppido la corte imprenditoria criminale

&NewLine;<p><strong><em>Diventata definitiva la loro condanna&comma; la Dia di Bologna ha arrestato Domenico Oppido e il padre Gaetano<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-embed is-type-video is-provider-youtube wp-block-embed-youtube wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"><div class&equals;"wp-block-embed&lowbar;&lowbar;wrapper">&NewLine;<amp-youtube layout&equals;"responsive" width&equals;"500" height&equals;"281" data-videoid&equals;"vBw4t8RK&lowbar;YU" title&equals;"Arrestati due imprenditori cutresi condannati nel processo Grimilde"><a placeholder href&equals;"https&colon;&sol;&sol;youtu&period;be&sol;vBw4t8RK&lowbar;YU"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;i&period;ytimg&period;com&sol;vi&sol;vBw4t8RK&lowbar;YU&sol;hqdefault&period;jpg" layout&equals;"fill" object-fit&equals;"cover" alt&equals;"Arrestati due imprenditori cutresi condannati nel processo Grimilde"><&sol;a><&sol;amp-youtube>&NewLine;<&sol;div><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Su delega della Procura Generale di Bologna&comma; la Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione a due ordinanze di esecuzione pena definitiva nei confronti di Domenico Oppido e del padre Gaetano a seguito della pronuncia della Suprema Corte di Cassazione che ha irrevocabilmente confermato le condanne già inflitte ai due imprenditori in primo e secondo grado&comma; rispettivamente dal Tribunale di Reggio Emilia e dalla locale Corte d&&num;8217&semi;Appello&comma; a 6 anni e 4 mesi e 3 anni e 8 mesi di reclusione&comma; per una truffa&comma; aggravata dall&&num;8217&semi;aver agito per agevolare l&&num;8217&semi;attività di una struttura &&num;8216&semi;ndranghetistica operante in Emilia&comma; storicamente legata alla cosca Grande Aracri di Cutro&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>I due erano accusati di aver creato una falsa sentenza&comma; apparentemente emessa dalla Corte di Appello di Napoli&comma; che aveva indotto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti&comma; ingannandolo sulla sua autenticità&comma; a pagare una somma di 2&comma;25 milioni di euro a favore di una società riconducibile proprio a loro due&comma; soldi che poi avrebbero spartito sia con diversi esponenti della ndrangheta emiliana che con quelli della cosca Grande Aracri di Cutro&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Padre e figlio&comma; nel 2024&comma; sono anche stati destinatari di un provvedimento di confisca di primo grado eseguito sempre dalla Direzione Investigativa Antimafia&comma; emesso dal Tribunale bolognese &&num;8211&semi; Sezione Misure di Prevenzione&comma; che ha interessato 55 immobili situati in provincia di Reggio Emilia e Crotone&comma; 2 società del settore edile&comma; rapporti finanziari&comma; partecipazioni societarie nonché un automezzo&period;<&sol;p>&NewLine;

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