In concomitanza con la 111ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Il Giubileo 2025 ha come motto “Pellegrini di speranza”
La Cooperativa Futura SCS, insieme alla Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Caritas e Ufficio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso, partecipa al Giubileo dei Migranti e Rifugiati 2025 che si terrà domenica 28 settembre presso la Basilica Cattedrale di Mileto.
In concomitanza con la 111ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, Papa Leone XIV ci ricorda che i migranti sono veri “missionari di speranza”: portatori di vita e futuro nonostante difficoltà, guerre e ingiustizie.

L’evento sarà occasione di riflessione e incontro, con:
- Accoglienza e testimonianze
- La proiezione del documentario “Dove vivo ora”
- Interventi sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione
- La Santa Messa Giubilare presieduta dal Vescovo Mons. Attilio Nostro
Il Giubileo 2025 ha come motto “Pellegrini di speranza”: anche i migranti e i rifugiati, con le loro storie, ci insegnano che la speranza è il motore di ogni cammino.
L’appuntamento è dunque per domenica 28 settembre Ore 9.30 presso la Basilica Cattedrale di Mileto.
Dall’Ufficio Diocesano Migrantes, l’appello: “Vi aspettiamo per condividere insieme questo momento di fede, comunità e impegno sociale”.
Questa Giornata precede il più importante appuntamento in programma il fine settimana successivo a Roma, quando si celebrerà la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sul tema “Migranti, missionari di speranza.

A tal proposito, nel Messaggio di Papa Leone XIV in occasione della 111° Giornata del Migrante e del Rifugiato, si legge, tra l’latro: “Questo collegamento tra migrazione e speranza si rivela distintamente in molte delle esperienze migratorie dei nostri giorni. Molti migranti, rifugiati e sfollati sono testimoni privilegiati della speranza vissuta nella quotidianità, attraverso il loro affidarsi a Dio e la loro sopportazione delle avversità in vista di un futuro, nel quale intravedono l’avvicinarsi della felicità, dello sviluppo umano integrale. Si rinnova in loro l’esperienza itinerante del popolo di Israele: «O Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo, quando camminavi per il deserto, tremò la terra, i cieli stillarono davanti a Dio, quello del Sinai, davanti a Dio, il Dio d’Israele. Pioggia abbondante hai riversato, o Dio, la tua esausta eredità tu hai consolidato e in essa ha abitato il tuo popolo, in quella che, nella tua bontà, hai reso sicura per il povero, o Dio» (Sal 68, 8-11)”.
Il Papa, inoltre, ricorda che: “Il contesto mondiale attuale è tristemente segnato da guerre, violenze, ingiustizie e fenomeni meteorologici estremi, che obbligano milioni di persone a lasciare la loro terra d’origine per cercare rifugio altrove. La generalizzata tendenza a curare esclusivamente gli interessi di comunità circoscritte costituisce una seria minaccia alla condivisione di responsabilità, alla cooperazione multilaterale, alla realizzazione del bene comune e alla solidarietà globale a vantaggio di tutta la famiglia umana. La prospettiva di una rinnovata corsa agli armamenti e lo sviluppo di nuove armi, incluse quelle nucleari, la scarsa considerazione degli effetti nefasti della crisi climatica in corso e le profonde disuguaglianze economiche rendono sempre più impegnative le sfide del presente e del futuro”.