<p><strong><em>Le precisazioni del sub commissario nazionale alla depurazione dopo le dichiarazioni del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria</em></strong></p>



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<p>“Nessuno degli interventi affidati alla struttura del sub-commissario alla depurazione, sia lungo il Tirreno cosentino che in tutto il territorio regionale, è attualmente oggetto di provvedimenti di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria”. </p>



<p>A chiarirlo è lo stesso sub commissario alla depurazione Tonino Daffinà, che ribatte ad alcune esternazioni, tutt’altro che circostanziate, frutto, probabilmente, di erronee disquisizioni, confluite in comizi da campagna elettorale.</p>



<p>Il riferimento, nella fattispecie, è alle dichiarazioni del candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, che avrebbe soffermato la sua attenzione su “attività avviate lungo la costa tirrenica cosentina con impianti poi sequestrati nel corso dell’estate”.</p>



<p>&#8220;Considerato che il riferimento è alla meravigliosa Diamante, centro del Tirreno cosentino e non della Costa degli Dei, si tratta – precisa il subcommissario &#8211; di un comune non catalogabile tra quelli affidati alla nostra struttura. Come pure, non rientra nelle nostre competenze la gestione dei depuratori di un altro centro tirato in ballo, quello di Pizzo Calabro, situato, in questo caso sì, a ridosso della Costa degli Dei”.</p>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://vivipress.com/wp-content/uploads/2025/04/antonino-daffina-1024x784.jpg" alt="" class="wp-image-32038"/><figcaption class="wp-element-caption">Il sub commissario alla depurazione, Tonino Daffinà</figcaption></figure>



<p>&#8220;Entrando nel merito della vicenda ed andando oltre la confusione geografica dell&#8217;aspirante governatore &#8211; frutto della sua scarsa conoscenza del territorio oltre che della scelta di discutibili suggeritori &#8211; dovrebbe essere chiaro a tutti che il Commissario unico per la depurazione – prosegue Daffinà – è una figura istituita per affrontare le gravi criticità di collettamento e depurazione delle acque reflue, nei Comuni, oggetto di procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea. Le sue competenze derivano principalmente dall’art. 2, comma 2, del D.L. 243/2016, convertito in L. 18/2017 e dai successivi DPCM di nomina (Ultimo in ordine di tempo, il DPCM 07/08/2023, che ha individuato quale Commissario Unico l’on. Prof. Fabio Fatuzzo, affiancato dal Subcommissario Antonino Daffinà, con delega per la Calabria). </p>



<p>&#8220;In quei centri curiamo – rimarca ancora Daffinà – la realizzazione di interventi prioritari, l’accelerazione delle procedure, il coordinamento e il monitoraggio con Regioni, Enti di Governo d’Ambito e gestori del servizio idrico integrato; la gestione delle risorse, mediante l’utilizzo di fondi statali ed europei destinati agli interventi; la tutela ambientale europea&#8221;.</p>



<p>Peraltro, “il Commissario ed i suoi sub commissari &#8211; conclude Daffinà &#8211; operano con i poteri dei commissari straordinari di governo, di cui all’articolo 11 della legge 400/1988. Dunque, nulla a che vedere con la gestione ordinaria del servizio che resta in capo ai Comuni”</p>

Depurazione e polemiche da campagna elettorale. Daffinà: “Nessun depuratore di nostra competenza è stato sequestrato”
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da redazione

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