Un incontro di grande interesse culturale organizzato dal Club Rotary Hipponion, presso la sede della Camera di Commercio al Valentianum
Angelo Piero Cappello alla scoperta dei retroscena di una celebre rivalità letteraria di inizio Novecento tra due grandi della letteratura: Gabriele D’Annunzio e Luigi Pirandello.
Pirandello non nascose mai, anzi continuamente e pubblicamente ripropose una profonda insofferenza – umana, prima che letteraria – per il suo rivale in arte Gabriele d’Annunzio, al quale non risparmiò mai critiche anche. Tuttavia, a un certo punto i toni aggressivi si attenuarono, quasi diluendosi dentro una cordialità di forma che gli consentì perfino di curare la regia di un’opera teatrale del suo rivale abruzzese.


La sotterranea, forse inconsciamente segreta e inconfessabile, ammirazione di Pirandello per d’Annunzio, nascosta dietro l’astio apparente, emerge da questo lavoro di Cappello il cui testo, di critica letteraria nel senso classico, parte da una inimicizia dichiarata per mostrare una “scoperta”: i due nemici in realtà sono profondamente uniti dal loro desiderio di sperimentare, che, racconta Cappello, fatalmente li farà incontrare.
Per Angelo Piero Cappello è stato un ritorno in città, dopo i fasti dell’anno di Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro, reso possibile dall’iniziativa della presidente del Rotary Club Hipponion, Daniela Rotino. L’incontro tenutosi nella Sala Murmura della Camera di Commercio al Valentianum è stato coordinato da Nella Morano, presente anche l’editore della 7Colori, Manuel Grillo.