Una vasta are del territorio comunale era stata invasa da acque reflue urbane non trattate defluite dagli impianti di depurazione non funzionanti che provocavano odori nauseabondi che rendevano difficile la vita delle le persone residenti nella zona
I Carabinieri della Stazione di Belvedere Spinello hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Gip presso il Tribunale di Crotone, dei due depuratori comunali dopo le complesse attività investigative svolte dall’Arma anche con l’ausilio dell’Arpacal di Crotone, hanno permesso di accertare che una vasta estensione del territorio comunale era stata invasa da acque reflue urbane non trattate defluite dagli impianti di depurazione non funzionanti che provocavano odori nauseabondi che rendevano difficile la vita delle le persone residenti nei pressi dei depuratori e che, inoltre, confluivano nel fiume Neto.
In seguito alle denunce presentate da alcuni di questi cittadini nel marzo di quest’anno, corredate anche da analisi di laboratorio, sono stati eseguiti diversi sopralluoghi e campionamenti nei pressi dei due impianti di depurazione, sia quello in località Chiusa del Pozzo che quello di Chiarette, che consentivano di appurare come, per entrambi i siti, i reflui della rete fognaria, non trattati (si notavano chiaramente carta e feci), si disperdevano nei terreni circostanti che tra le altre cose appartengono ad un Zona di Protezione Speciale, di lì confluendo nel fiume Neto, determinando pericolo per la saluta pubblica, di uomini e bestiame, per come attestato dagli esiti degli esami batteriologici condotti sui campioni di acque reflue, che evidenziavano la presenza di “escherichia coli ed enterococchi intestinali”.
L’attività investigativa ha rilevato la responsabilità di alcuni rappresentanti e dipendenti dell’Amministrazione Comunale per inosservanza dei divieti di scarico nel suolo e nel sottosuolo e nelle acque sotterrane oltre ad altri reati definiti dal del codice penale.