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Marocchino arrestato per violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione

foto questura

&NewLine;<p><strong><em>Per anni ha picchiato&comma; minacciato e violentato la compagna anche dinnanzi ai figli minori&comma; per questo le lo ha denunciato alla Polizia di Vibo Valentia<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Gli Agenti della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile di Vibo Valentia insieme al personale della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica&comma; hanno dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un uomo di nazionalità marocchina&comma; indagato per i reati di violenza sessuale aggrava&comma; maltrattamenti in famiglia&comma; lesioni personali aggravate ed estorsione aggravata&comma; commessi ai danni della compagna convivente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La vicenda nasce dall’intervento effettuato nello scorso mese di luglio presso l’abitazione della donna&comma; la quale aveva contattato il numero unico di emergenza 112 raccontando di aver avuto una lite con il proprio compagno e che in evidente stato di alterazione dovuto all’abuso di sostanze alcoliche e al cospetto dei due figli minori&comma; l’aveva afferrata per il collo&comma; causandole un forte dolore&comma; al fine di avere un rapporto sessuale con lei&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La donna però era riuscita a scappare e aveva chiamato i soccorsi&period; Giunti sul posto gli agenti l’hanno accompagnata in ospedale per le cure del caso e quindi collocata presso una casa protetta unitamente ai suoi figli minori&semi; l’uomo&comma; invece&comma; era stato accompagnato presso gli Uffici della Questura per l’identificazione&comma; e anche in quella occasione aveva dato in escandescenza&comma; minacciando e spintonando gli operatori presenti in ufficio&period;&nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le indagini che ne sono conseguite hanno consentito di accertare come l’uomo non fosse nuovo a comportamenti del genere ed infatti già nel 2021&comma; la donna lo aveva denunciato per maltrattamenti e violenza sessuale ed era stata collocata in una struttura protetta con il figlio&period; Dopo circa otto mesi di permanenza nella struttura la donna aveva deciso di ritornare a vivere nella propria abitazione insieme al compagno nella speranza&comma; rivelatasi vana&comma; che l’uomo si fosse ravveduto&period; Quest’ultimo aveva&comma; infatti&comma; iniziato nuovamente ad assumere condotte gravemente violente e vessatorie nei suoi confronti&comma; consistite in ingiurie quotidiane&comma; imposizioni sull’abbigliamento e limitazioni della liberà di comunicazione e di frequentazione di persone al di fuori delle mura domestiche&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Inoltre&comma; è emerso come&comma; con cadenza quasi quotidiana&comma; l’uomo l’avesse costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà&comma; arrivando a minacciarla di non firmare i documenti per ottenere i passaporti per i figli o per il matrimonio&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Infine&comma; è stato accertato come l’indagato l’avesse costretta&comma; mediante reiterate e continue minacce&comma; a consegnargli tutti i soldi che guadagnava con il proprio lavoro&comma; che poi utilizzava per scopi personali&comma; non provvedendo alle esigenze familiari&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A questo punto il G&period;I&period;P&period; ha deciso per la misura cautelare della custodia in carcere&comma; ritenuto l’unico strumento idoneo e necessario ad impedire la prosecuzione di queste condotte pericolose per l’incolumità sia della donna che dei suoi figli e al termine delle formalità di rito l’uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Vibo Valentia a disposizione della competente Autorità Giudiziaria&period;<&sol;p>&NewLine;

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