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Dopo una rissa in un locale, il questore di Vibo Valentia firma tre Daspo, un avviso orale e tre divieti di ritorno

Marocchino arrestato per violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione

da patriziaventurino
22 Ottobre 2025
in cronaca
Tempo di lettura: 2 minuti
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Per anni ha picchiato, minacciato e violentato la compagna anche dinnanzi ai figli minori, per questo le lo ha denunciato alla Polizia di Vibo Valentia

Gli Agenti della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile di Vibo Valentia insieme al personale della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un uomo di nazionalità marocchina, indagato per i reati di violenza sessuale aggrava, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate ed estorsione aggravata, commessi ai danni della compagna convivente.

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La vicenda nasce dall’intervento effettuato nello scorso mese di luglio presso l’abitazione della donna, la quale aveva contattato il numero unico di emergenza 112 raccontando di aver avuto una lite con il proprio compagno e che in evidente stato di alterazione dovuto all’abuso di sostanze alcoliche e al cospetto dei due figli minori, l’aveva afferrata per il collo, causandole un forte dolore, al fine di avere un rapporto sessuale con lei.

La donna però era riuscita a scappare e aveva chiamato i soccorsi. Giunti sul posto gli agenti l’hanno accompagnata in ospedale per le cure del caso e quindi collocata presso una casa protetta unitamente ai suoi figli minori; l’uomo, invece, era stato accompagnato presso gli Uffici della Questura per l’identificazione, e anche in quella occasione aveva dato in escandescenza, minacciando e spintonando gli operatori presenti in ufficio. 

Le indagini che ne sono conseguite hanno consentito di accertare come l’uomo non fosse nuovo a comportamenti del genere ed infatti già nel 2021, la donna lo aveva denunciato per maltrattamenti e violenza sessuale ed era stata collocata in una struttura protetta con il figlio. Dopo circa otto mesi di permanenza nella struttura la donna aveva deciso di ritornare a vivere nella propria abitazione insieme al compagno nella speranza, rivelatasi vana, che l’uomo si fosse ravveduto. Quest’ultimo aveva, infatti, iniziato nuovamente ad assumere condotte gravemente violente e vessatorie nei suoi confronti, consistite in ingiurie quotidiane, imposizioni sull’abbigliamento e limitazioni della liberà di comunicazione e di frequentazione di persone al di fuori delle mura domestiche.

Inoltre, è emerso come, con cadenza quasi quotidiana, l’uomo l’avesse costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà, arrivando a minacciarla di non firmare i documenti per ottenere i passaporti per i figli o per il matrimonio.

Infine, è stato accertato come l’indagato l’avesse costretta, mediante reiterate e continue minacce, a consegnargli tutti i soldi che guadagnava con il proprio lavoro, che poi utilizzava per scopi personali, non provvedendo alle esigenze familiari.

A questo punto il G.I.P. ha deciso per la misura cautelare della custodia in carcere, ritenuto l’unico strumento idoneo e necessario ad impedire la prosecuzione di queste condotte pericolose per l’incolumità sia della donna che dei suoi figli e al termine delle formalità di rito l’uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Vibo Valentia a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

Tags: arrestoestorsionelesioni personalimaltrattamenti in famigliamarocchinopoliziaVibo Valentiaviolenza sessuale

patriziaventurino

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