Lo scorso 6 maggio aveva appiccato un incendio nel quale sono andate distrutte sei autovetture e un ciclomotore in sosta
Malgrado abbia solo 17 anni, ha già un curriculum di tutto rispetto il giovane arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lamezia Terme questa mattina nella città della Piana.
È ritenuto responsabile dell’incendio nel quale, la notte del 6 luglio scorso in viale 1° Maggio, sono andate distrutte sei autovetture e un ciclomotore in sosta e del furto, consumato la stessa notte, di un’autovettura parcheggiata poco distante, in via XX Settembre, auto con la quale, essendo anche senza patente, ha danneggiato numerose auto in sosta, distruggendo tutto ciò che incontrava: arredi urbani, panchine, aiuole e arbusti.
Ma non finisce qui, il giovane è anche accusato di aver partecipato, nella notte tra il 28 febbraio ed il 1° marzo 2025, insieme a un altro coetaneo (già identificato e arrestato nel giugno 2025), ad una serie di ben 27 tra furti aggravati e danneggiamenti su alcune auto in sosta nelle vie del centro cittadino, inoltre sembrerebbero coinvolti anche in un evento avvenuto il 3 aprile scorso, quando, nel quartiere Sambiase di Lamezia, erano stati forati tutti gli pneumatici di un’auto in sosta, danneggiamento che aveva portato all’arresto di uno dei due.
Le indagini si sono avvalse delle immagini di decine di telecamere pubbliche e private posizionate nelle zone prese di mira, con centinaia di ore di registrato, nonché di pedinamenti elettronici e di approfondimenti tecnici sui tabulati telefonici, che hanno consentito l’inequivocabile identificazione del responsabile di tutti questi reati dalla quale è partito l’odierno provvedimento cautelare, conche ha portato all’accompagnamento del giovane presso l’Istituto Penale per minorenni di Catanzaro.
“A destare particolare preoccupazione la sempre più frequente responsabilità di minorenni nelle attività criminali – viene fatto notare – con ruoli che depongono per una loro precoce adultizzazione, dimostrando la necessità di interventi il più possibile tempestivi in contesti di particolare marginalità sociale e povertà educativa, volti a promuovere forme di prevenzione e reinserimento sociale che vogliano essere effettivamente efficaci, con impegno sistematico e coordinato di tutte le istituzioni in relazione agli specifici profili di competenza”.











