Dietro questo gesto ci sarebbero contrasti di vicinato che da tempo rendevano impossibili i rapporti con gli altri residenti dello stabile.
Un dato è certo: il post-covid non ha portato ad una società migliore, come si raccontava in quei giorni di lockdown, ma ha aperto la strada ad un incancrenirsi di rabbia fino a quel momento repressa, un rancore che ammorba la società a tutti i livelli, un senso di violenza che arma le menti che si sarebbero un tempo inserite nell’elenzo delle “persone normali. Un caso terribile certamente quanto accaduto con l’esplosione di una palazzina a Castel d’Azzano per colpa di tre fratelli che si opponevano al loro sfratto coatto: persero la vita tre persone, tre carabinieri nell’espletamento del loro dovere e almeno 15 finirono in ospedale. Stanno aumentando i casi in cui, gente all’apparenza normale e non avvezza ad agire abitualmente con violenza, reagisce con rabbia utilizzando bombole di gas per risolvere drammaticamente i propri assilli.
Il fatto si è ripetuto a Placanica, nell’alto Jonio reggino, appena una settima fa: un giovane ha minacciato di far esplodere un’intera palazzina popolare utilizzando alcune bombole di gas.
E, sempre una settimana fa, un uomo ha minacciato di farla finita barricandosi in casa della sua compagna munito di coltello e di una bombola di gas metano.
È successo pure, i primi di settembre, a Roccabernarda in provincia di Crotone, dove un uomo ha tentato di uccidere la moglie e i figli minacciando di far esplodere la casa con quattro bombole del gas.
E, ancora una volta, si è ripetuto questa mattina nel centro storico di Rende, dove, per fortuna, la prontezza di un vicino, ha evitato che un’intera palazzina saltasse in aria.
L’uomo aveva sentito un forte odore di gas e così è uscito sul pianerottolo e ha trovato una bombola con il beccuccio aperto.
Con estrema lucidità, e forse anche un po’ di incoscienza, ha immediatamente chiuso la valvola evitando il peggio e poi ha chiamato i Carabinieri.
Fortunatamente il pianerottolo non era ancora saturo altrimenti una qualsiasi scintilla anche non vicinissima avrebbe potuto provocare una tragedia.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rende, che hanno avviato le ricerche dei presunti responsabili.
Le indagini si sono subito indirizzate nei confronti di una coppia che è stata bloccata poco distante e condotta in caserma. Per entrambi sono scattate le manette con l’accusa di tentato omicidio plurimo aggravato, infatti da quanto è trapelato dietro questo gesto ci sarebbero contrasti di vicinato che da tempo rendevano impossibili i rapporti con gli altri residenti dello stabile.
			









