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4 novembre 1921, la prima volta. La storia che ricorda perché proprio oggi si celebrano le Forze Armate

100 anniversario milite ignoto

4 novembre 1921, la prima volta. La storia che ricorda perché proprio oggi si celebrano le Forze Armate

da Maurizio
4 Novembre 2025
in ricordi, eventi
Tempo di lettura: 3 minuti
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Quel giorno – in quel 4 novembre – si svolse la cerimonia solenne della tumulazione del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria

Ogni anno il 4 novembre si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate per commemorare la fine della Prima Guerra Mondiale, avvenuta con l’entrata in vigore dell’Armistizio di Villa Giusti il 4 novembre 1918. Questa data segna il completamento dell’Unità nazionale, con l’annessione di territori come il Trentino e il Friuli-Venezia Giulia, e rende omaggio al sacrificio di tutti i caduti e al ruolo delle Forze Armate. E proprio un 4 novembre fu scelto per la più toccante e significativa cerimonia: il 4 novembre del 1921, infatti, fu tumulato il Milite Ignoto all’Altare della Patria a Roma, come simbolo di tutti i soldati sconosciuti e caduti per la patria. 

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Questo il racconto che ricostruisce quella straordinaria giornata: il 4 novembre 1921

Dopo la 1^ guerra mondiale, le Nazioni che vi avevano partecipato vollero onorare i sacrifici e gli eroismi delle collettività nella salma di un anonimo Combattente, caduto armi in pugno. In Italia l’allora Ministero della guerra dette incarico ad un’apposita commissione di esplorare tutti i luoghi nei quali si era combattuto e di scegliere una salma ignota e non identificabile per ognuna delle zone del fronte: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare.

Undici salme, una sola delle quali sarebbe stata tumulata a Roma al Vittoriano, furono trasportate nella Basilica di Aquileia. Qui venne operata la scelta tra undici bare identiche. A guidare la sorte fu chiamata una popolana di Trieste, Maria Bergamas, il cui figlio Antonio – disertore dell’esercito austriaco e volontario nelle fila italiane – era caduto in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato.

Il Feretro prescelto fu trasferito a Roma su ferrovia, con un convoglio speciale a velocità ridotta sulla linea Aquileia-Venezia-Bologna-Firenze-Roma, ricevendo gli onori delle folle presso ciascuna stazione e lungo gran parte del tracciato.

Tutte le rappresentanze dei combattenti, delle vedove e delle madri dei Caduti, con il Re in testa, e le Bandiere di tutti i reggimenti attesero l’arrivo del convoglio nella Capitale e mossero incontro al Milite Ignoto per renderGli solenne omaggio.

Il Feretro fu poi scortato da un gruppo di dodici decorati di Medaglia d’Oro fino alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, al cui interno rimase esposto al pubblico.

L’epilogo avvenne il 4 novembre 1921 con una solenne cerimonia.

Più di trecentomila persone accorsero per quel giorno a Roma da ogni parte d’Italia e più di un milione di italiani fece massa sulle strade della Capitale.

milite ignoto 4 novembre 1921
Anniversario del Milite Ignoto

Il corteo avanzò attraversando Via Nazionale, lungo la quale erano rappresentati i soldati di tutte le armi e di tutti i servizi dell’Esercito.

Dinanzi al gran monumento, in piazza Venezia, uno smisurato picchetto fu schierato in quadrato, mentre 335 Bandiere dei reggimenti attendevano il Feretro.

Prima della tumulazione, un soldato semplice pose sulla bara l’elmetto da fante.

I militari presenti e i rappresentanti delle nazioni straniere erano sull’attenti, mentre tutto il popolo in ginocchio.

Il feretro del Milite Ignoto veniva quindi inserito nel sacello e così tumulato presso quel monumento che poteva ora ben dirsi Altare della Patria.

Tags: 4 novembrecelebrazioniforze armatemilite ignotostoriaunità d'italia

Maurizio

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