Moltissimi gli illeciti scoperti che hanno portato alla denuncia di 18 persone e al sequestro di beni mobili e immobili
I Carabinieri del Comando Provinciale e il Gruppo Forestale di Catanzaro hanno messo in atto un piano di monitoraggio e controllo su tutto il territorio provinciale in materia ambientale che è andato avanti per l’intero mese di ottobre nella ricerca di chi potrebbe aver commesso reati tipo gestione illecita e abbandono di rifiuti, scarico non autorizzato di acque reflue, oltre naturalmente a illeciti vari in materia di selvicoltura e di tutela del patrimonio ambientale.
Sono state controllate numerose aziende di gestione rifiuti ed attività commerciali e il bilancio è stato di diciotto persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, il sequestro di un immobile, di un capannone industriale, di una ditta edile, di tre autocarri, di due escavatori, di undici veicoli abbandonati e di un’area complessiva di 2.000 mq.
Preziosa si è rivelata la capillarità delle Stazioni e dei Nuclei Forestali Carabinieri in grado di mettere in piedi una minuziosa e diffusa azione di monitoraggio sulle varie attività illegali condotte in danno dell’ambiente circostante.
Nel corso delle operazioni di servizio sono stati messi in campo anche ausili tecnici come droni, foto-trappole e telecamere che hanno consentito di documentare cinque episodi di gestione illecita di rifiuti, due condotte di abbandono di rifiuti non pericolosi, di accertare tre scarichi di acque reflue senza autorizzazione e di appurare che un’azienda del settore ometteva la tenuta del registro di carico e scarico di rifiuti. Le sanzioni amministrative elevate ammontano complessivamente ad oltre 57.000 €.
In particolare i Carabinieri hanno sorpreso a San Vito sullo Ionio due operai di una ditta edile estirpare cinque piante di ulivo senza la prevista autorizzazione dell’Ente Regionale preposto.
A Carlopoli, in tre sono stati denunciati perché prelevavano illecitamente materiale terroso e rocce in area demaniale lungo il fiume Corace.
Ad Amato, in una zona boschiva, cinque persone stavano effettuando dei lavori non autorizzati su beni paesaggistici sottoposti a vincolo, Anche per loro è scattata la denuncia.
Ed ancora, l’attività stringente con l’ausilio di droni, foto-trappole e telecamere si è concentrata sull’area lametina riuscendo ad individuare quattro persone che abbandonavano rifiuti lungo un’arteria stradale periferica e documentando anche due scarichi abusivi di acque reflue industriali di un frantoio, con il sequestro dello stabile e delle attrezzature.










