L’omaggio commosso a una donna generosa, coraggiosa e indimenticabile, sorriso splendente e cuore generoso di Vibo Valentia
di Maurizio Bonanno

È difficile, oggi, anche solo provare a immaginare una Vibo Valentia senza il suo sorriso luminoso, senza quella sua energia capace di travolgere chiunque le stesse accanto. Mi costa crederlo. Perché Sandra Genco, quando decideva di fare qualcosa, ci metteva l’anima intera: la passione che ti accendeva, il trasporto che ti stringeva dentro come un abbraccio, quell’entusiasmo che ti trascinava e ti lasciava senza fiato, mentre lei era già un passo avanti, già nella realizzazione concreta di ciò che aveva soltanto accennato.
Sandra era così, ogni giorno. Nelle piccole cose quotidiane come nelle imprese più ardite – e ne ha compiute davvero tante! – nel suo lavoro di insegnante e nell’impresa di famiglia, nella Fidapa (la sua creatura, che ha amato e cresciuto con una dedizione quasi materna) e nel ruolo di Consigliera di Parità, che ha interpretato come una missione.

In tutto ciò che faceva, si donava. Senza riserve, senza freni. Con una generosità rara, che ti lasciava sempre ammirato.
Come insegnante, ha formato generazioni intere: donne e uomini che oggi sono la nostra comunità e che portano dentro un pezzo del suo insegnamento affettuoso e determinato.
Nell’impresa di famiglia, il cognome Genco – così importante a Vibo Valentia e nel mondo dell’imprenditoria – trovava in lei una figura di riferimento, stabile e autorevole.
Ma è nel sociale che Sandra sapeva brillare più forte: lì realizzava quella sua urgenza di dare, di aprire strade, di costruire possibilità nuove. Non si fermava mai. Era sempre pronta a reinventarsi pur di offrire alla società un altro frammento della sua straordinaria umanità.
Se oggi la Fidapa esiste a Vibo Valentia, è grazie a lei. L’ha voluta, sostenuta, protetta. L’ha accompagnata come si accompagna ciò che si ama davvero: nei momenti difficili, nei passaggi delicati, fino a consegnarla a chi, dopo di lei, dovrà avere la determinazione e il coraggio di seguire il solco che ha tracciato.

Si è battuta con tutta se stessa per diffondere la cultura della donazione del cordone ombelicale, portando l’ADISCO nella nostra città, organizzando incontri, convegni, momenti di confronto. Credeva nella cultura, nella conoscenza, nella forza della condivisione.
E poi, da Consigliera di Parità, ha combattuto con tenacia per difendere quel principio ancora troppo fragile nella nostra società: la parità di genere. Anche lì, come sempre, ha lasciato un segno.
E infine la famiglia. Madre amorevole, moglie devota, cuore pulsante attorno al quale tutti si stringevano. Con la sua forza esplosiva era guida; ancora, rifugio, punto fermo.
Ha affrontato la malattia con la stessa fierezza che ha messo in tutta la sua vita. Ha lottato con coraggio, con quella forza leonina che era la sua cifra. E quando ha compreso che stavolta non avrebbe potuto vincere, ha affrontato il passo finale con una dignità che lascia attoniti: un ultimo insegnamento, un ultimo gesto di eleganza e di forza. Un modello, come sempre, di come si può vivere con stile e con onore… fino all’ultimo giorno.
Addio, Sandra.
Amica generosa, anima luminosa, donna indimenticabile.
Ci mancherai più di quanto le parole possano raccontare.










