L’iniziativa quest’anno ha assunto un significato particolare: non solo un appuntamento annuale, ma un momento di comunità, un modo per stringersi attorno a un’eredità morale importante
In un tempo segnato da individualismo e indifferenza, la Colletta Alimentare torna a ricordare che la solidarietà è ancora capace di unire, mobilitare e dare voce a chi spesso non ne ha. I numeri nazionali – 155 mila volontari e oltre 5 milioni di donatori – raccontano di un Paese che sa fermarsi, dedicare tempo e cura, trasformare un gesto semplice in un segnale forte: una confezione di riso, una scatoletta di tonno, una bottiglia di passata possono ancora alimentare speranza.
A Vibo Valentia e in tutta la provincia la partecipazione è stata straordinaria, resa ancor più intensa da un motivo speciale: l’intera Colletta è stata dedicata ad Antonello Murone, presidente e vero animatore del Banco Alimentare calabrese, scomparso appena una settimana fa. La sua presenza, il suo entusiasmo contagioso, la sua capacità di coinvolgere giovani e adulti hanno attraversato questa giornata come un filo sottile e fortissimo.
Ben 32 supermercati hanno aderito alla raccolta, sostenuti da oltre 300 volontari, molti dei quali studenti del Liceo Capialbi e del Primo Circolo Garibaldi/Buccarelli, insieme a numerose associazioni. Complessivamente, sono stati raccolti 15.980 kg di derrate alimentari che, attraverso la rete del Banco Alimentare e delle realtà territoriali, raggiungeranno famiglie e persone in difficoltà in tutta la provincia.
Parallelamente, è emersa con grande evidenza la forza dei club service, un tessuto associativo che nel Vibonese continua a rappresentare un presidio attivo di solidarietà e cittadinanza. La loro partecipazione non è mai formale: è radicata in una tradizione di servizio che si rinnova di anno in anno.



In prima linea il Lions Club Vibo Valentia, affiancato dai giovani del Leo Club, che anche quest’anno hanno mobilitato soci, famiglie e amici trasformando la Colletta in una vera operazione comunitaria. La loro presenza davanti ai supermercati vibonesi – riconoscibile, affidabile, costante – ha rappresentato un punto di riferimento per molti cittadini.
I volontari dei Lions e dei Leo hanno raccolto 538,7 kg di generi alimentari, frutto della generosità di chi, anche con un piccolo gesto, ha voluto fare la propria parte. Pasta, riso, latte, olio, alimenti per l’infanzia: una selezione di prodotti mirata a rispondere alle esigenze più urgenti delle famiglie del territorio.
Per i Leo, in particolare, la partecipazione alla Colletta è diventata negli anni una vera palestra di cittadinanza attiva: un contatto diretto con la realtà sociale della provincia, un’occasione per comprendere che il “servire”, motto del movimento, è prima di tutto una forma di responsabilità verso la comunità.



Come i Lions, anche il Rotary ha dato un contributo significativo, confermando come i club service vibonesi abbiano ormai assunto un ruolo imprescindibile nel sostegno alle fasce più fragili. La loro partecipazione non solo in termini di volontari ma anche di promozione dell’iniziativa, testimonia un’idea comune: la solidarietà è più forte quando diventa rete.



Il coordinamento tra queste realtà, spesso silenzioso ma sempre efficace, costituisce una delle ricchezze sociali del territorio. Una collaborazione che rende la Colletta non solo un evento annuale, ma l’espressione di un impegno continuativo.



Tra i protagonisti della giornata, gli studenti del Liceo Capialbi hanno voluto onorare nel modo più autentico la memoria di Antonello Murone, che negli anni ha creduto profondamente nel coinvolgimento dei giovani. Per lui, “fare rete” non era uno slogan, ma una pratica quotidiana: unire energie diverse per un obiettivo comune.



E proprio in questo, Antonello Murone aveva lasciato un segno indelebile: trasmettere ai giovani l’idea che nessuno dovrebbe essere lasciato indietro, che la solidarietà è un dovere quotidiano, che ogni gesto conta.
La Colletta Alimentare 2025 ha assunto così un significato particolare per Vibo Valentia: non solo un appuntamento annuale, ma un momento di comunità, un modo per stringersi attorno a un’eredità morale importante. Il ricordo di Antonello Murone non è stato un rituale, ma la forza che ha spinto centinaia di volontari a mettersi ancora una volta in gioco, consapevoli che la sua missione continua nelle mani di chi crede in un territorio più giusto e solidale.
Perché la solidarietà, oggi più che mai, resta il bene più prezioso. E a Vibo Valentia, anche grazie ad Antonello Murone, questo bene continua a circolare.












