Il documento che sarà presentato venerdì è finalizzato a valorizzare il Parco Archeologico Medievale di Mileto Antica quale tappa culturale del Cammino del Normanno
Venerdì 21 novembre, alle ore 10,00, di fronte ai resti monumentali e affascinanti dell’Abbazia della Santissima Trinità fondata da Ruggero I d’Altavilla a Mileto Antica, oggi parte integrante del Parco Archeologico Medievale di Mileto Antica, sarà comunicato il Protocollo di Intesa che l’Ente Parco Regionale Naturale delle Serre e il Parco Archeologico Medievale di Mileto Antica hanno siglato in questi giorni per valorizzare i resti archeologici della capitale normanna, oggi luogo di cultura del MiC, quale tappa primaria e fondamentale del Cammino del Normanno, l’itinerario storico-naturalistico voluto dal Parco Regionale Naturale delle Serre che attraversa 22 borghi e unisce le due coste della Calabria lungo le rotte percorse dai Normanni.
L’importante accordo rientra nelle strategie di rilancio e riattivazione del Parco Archeologico programmate per il periodo 2025-2030 che, a partire da una maggiore sostenibilità ambientale del mileto_parcheo (questo l’handle utilizzato nella nuova comunicazione del Parco) quale esempio di buone pratiche da riverberare sul territorio esterno e quale volano per nuovi modelli di economia etica e sociale, con un sempre maggiore coinvolgimento della Comunità a partire dal Comune di Mileto, dalle associazioni culturali locali e dal Museo Archeologico Nazionale di Mileto, ha l’obiettivo di porre la conoscenza ampliata del sito archeologico, la sua tutela e la sua valorizzazione quale motore di un’inedita riappropriazione identitaria del territorio e per una fruizione universale del patrimonio culturale.
“In pochi mesi dall’insediamento della nuova direzione – dichiara il Direttore del Parco Archeologico Paolo Mighetto – una nuova comunicazione del Parco e nuove forme di partecipazione pubblica estese alla Comunità e al territorio, grazie alla fattiva collaborazione con l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giordano, con l’Accademia Milesia presieduta da Mons. Ramondino, con l’associazionismo locale e con il Museo diretto da Maria Maddalena Sica, hanno portato tanti nuovi visitatori a scoprire i resti archeologici e le bellezze paesaggistiche e naturali del sito. Con questo nuovo protocollo d’intesa con il Parco delle Serre sarà ora possibile potenziare le azioni già avviate e svilupparne di nuove per promuovere un turismo lento e di qualità, capace di valorizzare il territorio in ogni periodo dell’anno attraverso, tra le altre attività, la formazione di guide e operatori locali, la realizzazione di una guida archeologica esperienziale del territorio di Mileto, nuovi contenuti storico culturali per collegare Mileto agli altri poli della Calabria normanna”.

“Questo protocollo – dichiara il Commissario Straordinario dell’Ente Parco Regionale Naturale delle Serre Alfonso Grillo – non è un atto formale, ma un passo concreto verso una visione moderna del rapporto tra storia, natura e comunità. Il Cammino del Normanno nasce per ricucire la Calabria attraverso la memoria dei luoghi e la bellezza dei paesaggi. Mileto Antica è il cuore identitario di questo percorso: un luogo che non si visita soltanto, ma che si sente. La storia dei Normanni e di Ruggero I è stata per troppo tempo dimenticata, nonostante abbia inciso in maniera decisiva sui secoli successivi e sulla storia dell’Europa. Restituirle centralità significa ridare dignità a un patrimonio che appartiene a tutti. Con questo accordo rafforziamo un asse strategico che unisce ricerca, tutela, formazione e turismo sostenibile. Lavoreremo per creare un sistema di accoglienza capace di coinvolgere i giovani, valorizzare le guide locali e costruire nuove opportunità occupazionali. La Calabria cresce quando riconosce il proprio valore e lo mette in rete. Oggi facciamo un passo deciso in questa direzione”.
Il Direttore delegato della Soprintendenza per l’Archeologia e il Paesaggio della Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Reggio Calabria, Maria Mallemace, ricorda “l’importanza strategica per la valorizzazione dei nostri territori e la loro tutela, di luoghi della cultura come il Parco Archeologico Medievale di Mileto Antica, primo e unico Parco medievale della regione, e degli altri parchi afferenti alle Soprintendenze e alle Comunità locali. Questi luoghi, anche attraverso strumenti partenariali, possono e devono sviluppare nuove forme partecipate di tutela attiva per stimolare l’associazionismo, costruire e potenziare forme di imprenditoria giovanile e sociale, fare da amalgama e stimolo per una nuova attrattività del territorio”
La presentazione si terrà, venerdì 21 novembre, alle ore 10,00, sull’area antistante l’Abbazia della Santissima Trinità del Parco Archeologico Medievale di Mileto Antica (SP 10, uscita “Mileto” autostrada A2) e sarà moderata dal giornalista Maurizio Bonanno con la partecipazione del Direttore Delegato della Soprintendenza per l’Archeologia e il Paesaggio della Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Reggio Calabria Maria Mallemace, del Commissario Straordinario del Parco Regionale Naturale delle Serre Alfonso Grillo, del Direttore del Parco Archeologico Medievale di Mileto Antica Paolo Mighetto, del Sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano.
Il Parco Archeologico Medievale di Mileto Antica è intitolato a Monsignor Antonio Maria De Lorenzo e costituisce il primo esempio di parco archeologico medievale della Calabria. La creazione del Parco si deve ad un progetto del 2013, rientrante nell’ambito del POR Fers Calabria 2007-2013 e portato avanti dal Comune di Mileto sotto la supervisione della Soprintendenza ABAP per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia.
Il Parco si estende per quasi 40 ettari di territorio dallo straordinario valore paesaggistico e sul quale, a partire almeno dall’Età del Ferro, si sono susseguiti insediamenti umani che sono culminati nella fondazione di Mileto capitale della Contea Normanna da parte di Ruggero d’Altavilla nel 1058. Su due colline sorgevano l’Abbazia della SS. Trinità e la Cattedrale con il Palazzo Vescovile, mentre gran parte della città si estendeva sulla sella valliva che collegava i due colli: un patrimonio inestimabile di biodiversità, naturalistico e paesaggistico, con il valore di presidio all’avanzare del consumo di suolo nonché di futuro esempio etico e virtuoso per il territorio economico e sociale circostante.










