Nella sua lettera il presidente della Don Gnocchi Voglia di vivere sottolinea come il problema non riguardi soltanto le strutture ospedaliere, ma anche la medicina territoriale
Lunghe attese, servizi ridotti, carenza di medici negli ospedali, soprattutto a Tropea e Serra San Bruno, e di medici di base sul territorio. È un quadro allarmante quello descritto da Cosimo Limardo, presidente dell’associazione Don Gnocchi – Voglia di Vivere e segretario nazionale del partito Unione Nazionale Italiana, in una lettera indirizzata al ministro della Salute Orazio Schillaci.
Cosimo Limardo parla senza mezzi termini di una situazione “drammatica” che colpisce l’intero comprensorio vibonese, aggravata dalla “conclamata carenza di medici e infermieri” negli ospedali della provincia. Una condizione che, secondo il presidente dell’associazione, mette a rischio il diritto fondamentale all’assistenza sanitaria.
Nella sua lettera Limardo sottolinea come il problema non riguardi soltanto le strutture ospedaliere, ma anche la medicina territoriale. La mancanza di ricambio generazionale tra i medici di base, molti dei quali vanno in pensione senza essere sostituiti, starebbe causando disagi gravi, con ripercussioni dirette sui cittadini, specialmente nelle aree interne, dove si sta determinando un progressivo impoverimento dell’assistenza territoriale
Situazione altrettanto critica per le guardie mediche, dove il personale, già ridotto, si trova spesso a operare “in mancanza di attrezzature adeguate”. In alcuni casi, riferisce, si riscontrerebbe persino la carenza di medicinali di prima necessità e indispensabili per le emergenze.
L’esponente associativo e politico richiama l’attenzione del Governo sulle criticità che da tempo interessano il sistema sanitario della provincia di Vibo Valentia.
Nella missiva, Cosimo Limardo evidenzia come negli ospedali del territorio si registri una situazione tale da incidere in modo significativo sulla qualità dei servizi e sui tempi di attesa, spesso particolarmente prolungati. Una situazione che, secondo l’autore della lettera, non solo limita l’accesso alle cure, ma compromette il corretto funzionamento delle strutture pubbliche.
La lettera riporta inoltre un esempio concreto: quello di San Calogero, comune di residenza di Limardo. Qui, servizi un tempo presenti nel presidio sanitario locale – come le vaccinazioni pediatriche – non sono più disponibili, costringendo le famiglie a spostarsi per oltre 30 chilometri per accedervi. A ciò si sommano, si legge, “tempi di attesa sempre più prolungati”, che aggravano ulteriormente il disagio della popolazione.
Limardo ricorda di avere sollevato tali problematiche già in precedenti occasioni, senza tuttavia riscontrare significativi miglioramenti. “La mia – sottolinea – è una battaglia che porto avanti da tempo, ma finora nulla è cambiato”.
La missiva si conclude con un appello diretto al ministro Squillace affinché intervenga con urgenza: “Le chiedo di agire per affrontare una problematica che incide direttamente sulla salute dei cittadini, in un contesto – quello della sanità calabrese – che risulta ancora commissariato. Mi rivolgo a lei non solo nella mia veste istituzionale, ma come padre e nonno”.
Un richiamo formale e al tempo stesso personale, che intende sensibilizzare il Governo sulla necessità di misure immediate per ristabilire livelli essenziali di assistenza nel territorio vibonese.











