La funzione religiosa è stata officiata dal vescovo Mons. Attilio Nostro alla presenza delle autorità civili, militari, e della magistratura vibonese, le rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’Arma, dei Cavalieri dell’UIR
Celebrata anche a Vibo Valentia nel duomo di San Leoluca, la Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri.
La funzione religiosa è stata officiata dal vescovo Mons. Attilio Nostro alla presenza delle autorità civili, militari, del Questore e della magistratura vibonese, con il Procuratore della Repubblica. Non hanno fatto mancare la loro presenza le rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’Arma, dei Cavalieri dell’UIR e gli studenti di alcuni istituti insieme ad una folta presenza di Carabinieri in servizio ed in congedo con i loro familiari, con in testa il comandante provinciale col. Antonio Parillo.

La scelta della “Virgo Fidelis”, come Patrona dell’Arma, è ispirata alla fedeltà propria di ogni soldato che serve la Patria, che diventa caratteristica peculiare dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”.
La celebrazione della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, ricade annualmente il 21 novembre, data della Battaglia di “Culqualber”. Il 21 novembre è, infatti, la ricorrenza di un glorioso fatto d’armi, avvenuto nel 1941 in Africa, durante la Seconda Guerra Mondiale, che si concretizzò nell’eroica difesa del caposaldo di Culqualber da parte del 1° Battaglione Carabinieri. Per quell’atto di eroismo, fu conferita alla Bandiera dell’Arma la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.



Virgo Fidelis è il titolo di onore e di lode con il quale la Chiesa invoca la Madonna, Maria madre di Gesù, nelle Litanie Lauretane. Titolo che insigni cultori Mariani dimostrano risalire al periodo compreso tra l’XI – XII secolo e che esprime tutto il significato della vita di Maria e della Sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidataLe da Dio.
La diffusione e l’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” si è così accostata con “l’Arma Benemerita”, in un binomio che evoca rassicurazione e fiducia nel cuore degli italiani, sentimenti dai quali, ora più che mai, non si può prescindere.










