I campi da tennis comunali porteranno il nome del maestro che ha insegnato sport, vita e gentilezza. Un tributo doveroso a chi ha lasciato un vuoto mai colmato
C’è una luce particolare, che illumina nel momento in cui si riceve la notizia che la città di Vibo Valentia ha aderito alla proposta di ricordare Pino Graziano. Una luce fatta di memoria, gratitudine e affetto autentico. L’intitolazione dei campi da tennis comunali al maestro che per intere generazioni ha rappresentato non solo un riferimento sportivo, ma un esempio umano straordinario, giunge come un gesto atteso, doveroso, profondamente sentito.
Pino Graziano non è stato soltanto un grande insegnante di tennis. È stato – e resta – un tassello essenziale della storia affettiva della comunità vibonese. Il suo sorriso, la sua generosità spontanea, la disponibilità mai negata, la capacità di rendere semplice ciò che poteva sembrare difficile: tutto di lui continua a vivere nel ricordo di chi ha avuto la fortuna di incrociare la sua strada. La sua scomparsa prematura ha lasciato un vuoto che gli anni non hanno saputo colmare; anzi, il tempo ne ha scolpito ancora più nitidamente il valore umano e il ruolo educativo.
Anche per questa redazione ricordare l’amico Pino è motivo di sincera commozione ed il Direttore, che con lui ha condiviso un’amicizia vera, testimonia ancora oggi quanto la sua presenza fosse capace di illuminare giornate, campi, vite.
L’idea di intitolargli i campi da tennis è nata tempo fa da Rino Putrino, allora presidente del Consiglio comunale di Vibo Valentia. Un amministratore che, nella sua esperienza istituzionale, aveva già dimostrato sensibilità verso la memoria sportiva cittadina, contribuendo all’intitolazione della tribuna centrale dello stadio al compianto cpmm. Carmelo Fuscà, storico presidente della Vibonese. Anche per i campi da tennis il percorso stava per giungere al termine, con la delibera rispolverata, condivisa e approvata, con tanto di targa già pronta. Poi, il cambio di amministrazione ha bruscamente interrotto l’iter.
Adesso, finalmente, grazie al placet del sindaco Enzo Romeo, quella decisione troverà compimento. E diventerà sicuramente occasione di partecipazione collettiva, di riconoscenza, di memoria viva. Un momento che la cittadinanza vibonese saprà certamente onorare.
A completare questo quadro carico di sentimento, giungono le parole dello stesso Rino Putrino, promotore dell’iniziativa:
“Se è vero che lo sport è socialità… se è vero che lo sport è vita, è sacrificio, sudore e passione, credo che il tennis rappresenti un mix di tutto questo.
Sinner sul tetto del mondo, Berrettini, Cobolli, Sonego e soci alla conquista della Davis, stanno decisamente appassionando la gente comune a uno sport che nella nostra città ha vissuto i momenti migliori allorquando un signore perbene dai capelli rossi avvicinava decine di ragazzi a questo sport non per tutti, che con lui diventava alla portata di tutti.
Sempre con la battuta pronta e col sorriso sulle labbra, con lo spirito d’accoglienza di chi conosce l’importanza dell’inclusione e della condivisione.
Questo è il ricordo che ho personalmente di Pino Graziano, che casualmente poi ha sposato una delle mie compagne di scuola più brave in assoluto.
Da Presidente del Consiglio Comunale, (fino al maggio 2024), ho voluto fortemente riprendere in mano una delibera del 2015, chiusa in un cassetto, e dopo averla condivisa col sindaco Maria Limardo e con i colleghi consiglieri, eravamo arrivati all’atto finale, già con la targa incisa e pronti per la posa in opera.
Credo che la città, gli sportivi in genere, non solo i tennisti, sia d’accordo con me nell’intestare a Pino Graziano i campi da tennis situati su Viale della Pace, che lui ha fortemente voluto e per i quali si è battuto.
Giusto che la città gli sia sempre grata e lo ricordi col giusto e meritato affetto”.
Non è soltanto un’intitolazione. È un abbraccio collettivo. È il modo in cui Vibo Valentia dice grazie a un uomo che ha saputo lasciare un segno, imprimendo nei suoi allievi – e nella sua città – la bellezza delle passioni semplici, autentiche, condivise. Un’eredità che continuerà a risuonare ogni volta che, su quei campi, un ragazzo imbraccerà una racchetta e imparerà a credere in se stesso.
Nel sorriso di quel giovane ci sarà sempre, un po’, il sorriso di Pino.









