Il comune avverte i cittadini di quanto sia pericoloso maneggiare questo materiale senza i dovuti accorgimenti
L’eternit da materiale indistruttibile (il suo nome doveva evocare questa qualità) è diventato con gli anni e, soprattutto dopo innumerevoli studi scientifici, un composto altamente pericoloso per la salute delle persone. Già dagli anni ’60 le ricerche mostravano come la polvere di amianto, generata dall’usura dei tetti e usata come materiale di fondo per i selciati, provoca asbestosi e una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico.
La sua produzione in Italia però, continuò fino almeno al 1986, quando chiuse per fallimento lo stabilimento di Casale Monferrato, ma la commercializzazione di Eternit contenente cemento-amianto è cessata in Italia tra il 1992 e il 1994, ma prosegue tuttora, con lo stesso marchio Eternit, in altri Paesi del mondo, tra cui il Brasile.
L’eternit, in passato prima di essere bandito, ha trovato un uso massivo per la realizzazione di tetti, coibentazioni e persino di tubature d’acqua potabile, tutti elementi che in molti casi si trovano ancora presenti in case, condomini, capannoni e negli anni sono stati fatti diversi censimenti per scoprire dove si trova con multe anche salate a chi non faceva una manutenzione appropriata.
Anche le procedure per il suo smaltimento devono essere appropriate, intanto bisogna segnalarne la presenza all’ASL competente e, a seconda delle condizioni del materiale, potrebbe essere obbligatorio intervenire con una rimozione o un programma di manutenzione (incapsulamento o sovracopertura). Queste operazioni devono essere eseguite esclusivamente da ditte specializzate e autorizzate, che si occupano anche del corretto smaltimento in discariche autorizzate.
Però tutte queste operazioni hanno un costo molto elevato e quindi in tanti optano per lo smaltimento illegale, a discapito anche della loro salute, infatti la pericolosità di questo materiale deriva dalle polveri che si generano dalla sua rottura o dal suo deterioramento che vengono inalate in modo inconsapevole e penetrare in profondità negli alveoli polmonari, causando infiammazioni e sviluppando nel tempo, anche 30 anni, malattie gravi come l’asbestosi, placche pleuriche e tumori.
A causa di questi comportamenti sconsiderati, succede che le amministrazioni comunali, alle quali giungono segnalazioni di discariche abusive di eternit, siano costrette per il bene della salute dei propri cittadini a prendere provvedimenti in merito.
A Filadelfia è da poco iniziata una bonifica del territorio dopo che in diversi punti del comune sono state segnalate lastre di eternit abbandonate.
Il Comune ha affidato a una ditta specializzata di Lamezia Terme, già operativa sul territorio, il servizio di rimozione e smaltimento dell’eternit rinvenuto, parallelamente, interventi urgenti sono stati avviati anche sul torrente Randace, in contrada “Trecarlini”, dove la vegetazione e rifiuti ostruivano il corso d’acqua. I lavori, finanziati con un avviso pubblico per manifestazione di interesse, hanno comportato un costo di circa 3mila euro.
Le autorità comunali invitano la popolazione a non maneggiare autonomamente l’amianto e a rivolgersi sempre a professionisti iscritti all’Albo nazionale Gestori ambientali per garantire la sicurezza della bonifica.










