Un corso di formazione organizzato insieme all’Ordine dei Medici nel segno di una salute pubblica che guarda alle future generazioni
La prevenzione in Medicina dello Sport è diventata protagonista nell’Aula magna del liceo classico M. Morelli di Vibo Valentia, dove la Federazione Medico Sportiva Italiana e l’Ordine dei Medici della provincia hanno dato vita a un incontro formativo che ha intrecciato conoscenza, esperienza e prospettiva. Un appuntamento che racconta con chiarezza la direzione intrapresa da tempo dalla FMSI vibonese, guidata dal suo presidente Cino Bilotta, figura costante nel promuovere una cultura sportiva fondata sulla salute, sull’ascolto del corpo e sulla collaborazione attiva con la medicina del territorio.
Sotto la guida di Cino Bilotta, la FMSI provinciale ha trasformato la prevenzione in un terreno fertile dove far crescere consapevolezza. La pratica sportiva non è presentata come un semplice gesto tecnico, ma come un percorso che inizia nello studio del medico di medicina generale, passa per lo specialista in medicina dello sport e arriva fino ai campi, alle palestre, alle associazioni e alle famiglie. Un ecosistema che Bilotta ha costruito tassello dopo tassello, con l’ambizione di radicare un modello moderno di tutela sanitaria degli sportivi di ogni età.
All’interno del corso, i contenuti scientifici hanno aggiunto spessore e visione. Il dottor Antonio Sacco ha focalizzato l’attenzione sulla disautonomia e sul suo impatto sulla performance. L’apparato neurovegetativo, spesso silenzioso e trascurato, è emerso come un regolatore decisivo della qualità dello sforzo, della capacità di recupero e della resilienza fisica. Il suo intervento ha mostrato come la lettura fine dei segnali corporei, unita a protocolli mirati di valutazione, possa evitare rischi e migliorare l’efficienza atletica.
Il vicepresidente nazionale della FMSI, Gianfranco Beltrami, ha invece guidato il pubblico in un viaggio nell’epigenetica e nelle nuove frontiere del long aging. Le sue riflessioni hanno acceso l’attenzione su un principio ormai centrale: il nostro stile di vita dialoga costantemente con il patrimonio genetico, influenzandolo senza mai riscriverlo. E l’attività fisica, se condotta con metodo e continuità, diventa uno dei più potenti strumenti per promuovere un invecchiamento attivo, lucido e funzionale. Nel suo intervento si è respirata una visione della longevità intesa non come semplice prolungamento della vita, ma come costruzione consapevole di anni dotati di energia e qualità.
L’evento ha quindi messo in luce un approccio moderno alla prevenzione: una visione multidisciplinare, capace di integrare neuroscienze, biologia molecolare e pratica clinica, e allo stesso tempo profondamente radicata nel territorio grazie alla guida della FMSI provinciale. Il lavoro portato avanti da Cino Bilotta e dai suoi collaboratori (primo fra tutti il dott. Sottilotta) continua a rappresentare un punto di riferimento per chi vede nello sport un pilastro della salute pubblica e uno strumento fondamentale per affrontare con consapevolezza le sfide poste dall’evoluzione scientifica e demografica.
Il corso, nel suo insieme, ha rappresentato una tappa significativa per la comunità professionale e sportiva della provincia. La FMSI guidata da Cino Bilotta si conferma un punto di riferimento per chi crede che lo sport sia un investimento sulla salute pubblica e sulle generazioni future. Una realtà che continua a crescere e a spingere verso un modello in cui prevenzione, conoscenza e movimento diventano alleati preziosi di ogni cittadino.











