Questa la decisione del Tribunale collegiale di Vibo Valentia che ha accolto dal richiesta del pubblico ministero
di Maurizio Bonanno
Tutti assolti per non aver commesso il fatto.
Ci sono voluti quattordici anni per arrivare ad una conclusione e proprio oggi la sentenza del tribunale collegiale di Vibo Valentia (presidente il giudice Gianfranco Grillone) è arrivata come un regalo di Pasqua. Accogliendo la richiesta avanzata dal pm della Procura di Vibo Valentia, Filomena Aliberti, si è chiuso il processo relativo alle cause ed alle responsabilità relative alla frana che il 15 febbraio 2010 sconvolse Maierato. La sentenza è stata emessa dopo che le consulenze non hanno trovato correlazioni tra l’evento della frana e la responsabilità penale degli imputati, considerando l’evento come “eccezionale” dal punto di vista geomorfologico e legato a eventi antropici nell’area.
Gli imputati erano Silvano Fiorillo, titolare dell’azienda Marten srl attiva nella produzione di saponi; Gianfranco Comito, all’epoca dirigente della Provincia di Vibo Valentia; Francesco De Fina, dirigente pro-tempore sempre della Provincia di Vibo Valentia; Giorgio Cinquegrana, responsabile Urbanistica del Comune di Maierato; Silvio Silvaggio, responsabile dell’Utc del Comune di Maierato; Carmine Sardanelli, titolare della ditta Intertonno srl; Giacinto Callipo, titolare della Vercall; Domenico Antonio Bilotta, legale rappresentante della Vetromed spa.
Come si ricorderà, il fatto avvenne il 15 febbraio 2010, quando da giorni piogge torrenziali avevano colpito la Calabria ed il Vibonese in particolare provocando danni e frane in diversi territori. A Maierato, la frana si staccò da una collina ad ovest del paese, muovendosi a gran velocità verso valle, portando via con sé alberi, vegetazione, un pezzo di strada provinciale, e lasciando un’area nella collina larga 500 metri ed alta 50.
Chi scrive, trovandosi sul posto nella sua attività di giornalista, fu, insieme alla collega Patrizia Venturino che effettuò le riprese video, testimone diretto di un evento che, per la potenza delle immagini rappresentò un momento mediatico di straordinario impatto, al punto che quelle immagini fecero velocemente il giro del mondo ed ancora oggi sono utilizzate in diverse occasioni (anche perché di pubblico dominio e non tutelate da nessun tipo di copyright).
Il volume stimato del movimento franoso fu di 10 milioni di metri cubi. All’epoca, furono emessi avvisi di garanzia nei confronti di funzionari comunali e provinciali, nonché di quattro imprenditori locali, oggi assolti.
Rimane ancora oggi presente sul web quella testimonianza essendo riusciti a filmare in presa diretta un fenomeno unico nel suo genere in Italia; anzi, nell’Europa meridionale. Come spiegato, infatti, dagli esperti qualche giorno dopo l’incredibile evento, fatti simili erano stati riscontrati solo nei paesi scandinavi, mai prima di allora era stato provato che ciò avvenisse anche nell’Europa del sud, nell’Europa mediterranea. Ovvero, la “liquefazione dell’argilla”.
Sei anni fa, per i lettori di Zoom24, scrissi un pezzo per ricordare l’emozione quel momento.
https://www.zoom24.it/2018/02/15/storie-frana-maierato-video-bonanno-venturino-42587