Botta e risposta tra l’esponente storico dei grillini vibonesi, Domenico Santoro, e l’attuale rappresentante territoriale Michele Furci
Cambiano la maggioranze, i sindaci, le coalizioni; al centrodestra subentra il centrosinistra, ma a Vibo Valentia certa musica non cambia. per quanto anche questo sindaco rivendichi una autonomia che per legge è un suo diritto, ogni partito e gruppo della coalizione rivendica il premio- ritenuto legittimo e giusto – per aver contribuito alla vittoria.
Mentre si tenta la mediazione nel PD affidando al primo degli eletti, Antonio Iannello, la presidenza del Consiglio Comunale, scoppia il caso 5Stelle (che in base ai pesi elettorali sarebbe destinatori di due posti in giunta).
Pesanti le dichiarazioni dell’ex capogruppo in Consiglio comunale, Domenico Santoro, attualmente fuori dai giochi. Non va per il sottile l’uomo che cinque anni fa venne candidato dai pentastellati in alternativa, in quel caso, anche al Partito democratico, alla guida della città. Denuncia assirittura come qualcuno si stia avvalendo di una «sorta di cultura piramidale di tipo massonico», dal momento che «non è ancora stata accolta la ripetuta richiesta di molti dei componenti del Gruppo territoriale del M5S, di convocare una apposita riunione per produrre una rosa di nomi papabili con competenze tali da essere individuati come assessori». Santoro accusa che al sindaco si stanno indicando figure «neppure iscritte al Movimento 5 Stelle o incompatibili».
Una rivendicazione a titolo personale? Domenico Santoro smentisce: «Non scrivo per mire personali, sono stato costretto a fare una campagna elettorale con le mani legate da una malattia risolta solo il giorno prima delle elezioni, e quindi, a prescindere che io sia o meno assessore all’urbanistica, nonostante le mie competenze riconosciute in tutta la Regione, appoggerò comunque il sindaco Enzo Romeo e mi batterò per le Marinate. D’altronde, l’ho voluto io per primo e ciò ha portato a vincere il Movimento 5 Stelle nel quale per filosofia politica rimarrò per sempre»
Non si è fatta attendere la replica del rappresentante territoriale dei grillini vibonesi, che utilizza la sua pagina facebook, per proporre la sua versione intitolandola “Voli alto Signor Sindaco!”
Furci parte da una premessa: “La straordinaria vittoria della Coalizione Progressista ha bisogno di segnare discontinuità sin da subito e Lei, per il consenso ricevuto e le speranze che ha acceso, deve praticarla per come prescrive la legge sin da subito con la formazione della Giunta. Si assuma in piena libertà la responsabilità di determinare la svolta utilizzando il meglio delle forze che ritiene utili al progetto politico cui è chiamato a svolgere!
Ognuno deve sentirsi parte ed onorato di potere contribuire a portare avanti il programma per il quale Lei è stato investito di tanta responsabilità, ma allo stesso tempo non può pensare di soddisfare pretese individuali di chi ritiene di essere per forza indispensabile o vantare alcunché sul piano personale”.
Quindi entra in argomento: “Leggiamo esterrefatti che il Gruppo Territoriale che ci onoriamo di rappresentare non avrebbe favorito la più ampia discussione in merito al contributo cui è chiamato a dare, con idee e persone, affinché la sua amministrazione attiva possa partire alla grande. È una rappresentazione non vera, giacché proprio il 5 luglio scorso il GT di Vibo Valentia ha tenuto la sua riunione, peraltro allargata ai componenti della lista che non fanno parte come gruppo dirigente”.
Michele Furci spiega la posizione del partito che rappresenta, con il vecchio metodo di dire a suocera perché nuora intenda: “Il M5S, proprio per le ragioni politiche di cui è portatore con il suo programma innovativo, il suo statuto e il suo codice etico, sostiene che la svolta, in particolare nella formazione della squadra di governo di cui il sindaco è chiamato a dotarsi, non può avere soltanto il manuale Cencelli e men che meno il mediocre criterio dei numeri del consenso individuale e di lista, giacché senza la coalizione e l’esistenza di ogni formazione collettiva, nessuno avrebbe avuto la possibilità di sedersi in consiglio comunale. Il M5S sottolinea perciò che ognuno dove sentirsi coinvolto ma mai ritenersi indispensabile. E noi personalmente siamo tra questi ultimi. Giacché non saremo mai disponibili a fare parte di giochi e giochetti pur di elemosinare qualche incarico”.
Anche le conclusioni sono da leggere con doppio significato e doppio indirizzo: “Faccia in libertà le sue scelte Signor Sindaco, noi contribuiremo a servire la causa del M5S e la coalizione progressista spassionatamente. Non bramiamo per alcuno incarico e perciò, proprio perché fedeli alla causa del bene comune, ci tiriamo fuori da questo stucchevole dibattito che parte, per chi naturalmente lo fa proprio, da una visione bassa della politica e da un orizzonte che non potrà mai fare bene ad alcuno e men che meno a realizzare la svolta di cui noi come Movimento invece siamo portatori”.
Intanto, gli stracci riprendono a volare. Cambia il vento, la direzione, ma… nulla cambia realmente!