Il provvedimento – viene spiegato nell’ordinanza che chiude la scuola solo per questo giorno – è adottato a tutela dei bambini e del personale scolastico
Sono quasi le 19.00 quando compare un avviso da parte dell’amministrazione comunale: “Al fine di effettuare con urgenza accertamenti tecnici sull’immobile, per sopraggiunte ed imprevedibili esigenze, il sindaco ha ordinato la chiusura della scuola Pennello di Vibo Marina per la giornata di giovedì 31 ottobre 2024. Il provvedimento è adottato a tutela dei bambini e del personale scolastico e riguarda esclusivamente la scuola Pennello di Vibo Marina.
Perché? Cosa è successo?
Si legge nell’ordinanza a firma del sindaco Enzo Romeo che è stata: “accertata la necessità di un intervento immediato e che l’urgenza di provvedere appare incompatibile con i tempi e le modalità di prevedere un articolato procedimento per la verifica e esecuzione delle misure e comunicazione di avvio del procedimento; accertato… che si rende necessario disporre in via precauzionale la chiusura dell’edificio al fine di tutelare l’incolumità della popolazione scolastica interessata anche a cagione della elevata imprevedibilità con cui si possono verificare fenomeni di distacco”.
Da qui, l’urgenza dell’ordinanza “al fine di prevenire pericoli all’incolumità pubblica”.
Ma, dinanzi ad una simile ordinanza, legittima è la preoccupazione che desta nella popolazione. E con essa alcuni interrogativi: se è vero quanto scrive il Sindaco – ed è certamente vero – perché si è aspettato tutto questo tempo prima di prendere provvedimenti? I ragazzi che finora hanno frequentato la Scuola Pennello, sono stati sottoposti ad un rischio tale da parlare di “pericoli dell’incolumità pubblica”? E, se la situazione è così grave ed urgente, basta un solo giorno per verificare ed eseguire le necessarie misure? Con quale tranquillità da lunedì, se davvero la scuola sarà riaperta, si manderanno i bambini in un edificio per il quale si è reso urgentemente necessario disporre la “chiusura in via precauzionale”? Cosa sono questi “fenomeni di distacco”?
E quale sarà l’alternativa? Dove potranno frequentare le lezioni i ragazzi del Pennello?
Urgono risposte. È necessario rassicurare le famiglie.