La Mistica di Paravati lasciò la sua vita terrena il 1° novembre del 2009. Il vescovo invita a seguire l’esempio di Natuzza che si definiva “verme di terra”. L’omelia di mons. Attilio Nostro
Era per tutti Mamma Natuzza e quando la mattina del 1° novembre del 2009, la mistica amata dai fedeli lasciò per sempre la sua vita terrena, una marea di persone raggiunse Paravati per l’ultimo saluto.
Da allora, in Calabria e in tutta Italia ma non solo in sua memoria, ci si ritrova ogni anno nel luogo da lei scelto per realizzare la Villa della Gioia e la Chiesa intitolata al “Cuore immacolato di Maria rifugio delle anime”.
Il vescovo, mons. Attilio Nostro, si è rivolto ai fedeli che hanno invaso la Chiesa di Paravati nel giorno di Ognissanti, nel quindicesimo anniversario della fine della vita terrena di Natuzza, invitandoli a seguire l’esempio di Natuzza, sentendosi anche loro, come lei diceva, verme di terra per fecondare con amore le comunità.
Alla fine della funzione religiosa, in tanti si sono messi coda per dare un ultimo saluto alla tomba di Natuzza.
Qui di seguito, l’omelia del vescovo mons. Attilio Nostro