L’ordinanza firmata dal sindaco Enzo Romeo, dopo una relazione di un agronomo reggino
Nei giorni scorsi aveva tenuto banco sui social la notizia che uno dei due maestosi cedri che fino ad ora avevano abbellito piazza municipio a Vibo Valentia era pericolante.
Tutti i commenti tendevano a cercare una soluzione per salvare l’albero, visto che si tratta di una pianta centenaria che potrebbe vivere fino a 1200 anni, di estrema bellezza e nella Bibbia ebraica (Tanakh) è ricordata come simbolo di forza o della benevolenza del Signore.
Dopo un primo tentativo di evitare di farlo cadere, ormai sembra certo il suo destino, diventare legna da ardere per questo inverno!
Il sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo, infatti, ha firmato un’ordinanza urgente che dispone “l’abbattimento di un Cedrus deodara situato in piazza Martiri d’Ungheria”.
Riportiamo di seguito il testo dell’ordinanza.
Premesso che:
- sono in corso gli interventi di riqualificazione e valorizzazione dello spazio urbano di Piazza Martiri d’Ungheria,
- nell’area interessata dagli interventi sono presenti due alberi di Cedrus deodara e, durante l’esecuzione dei lavori, si è potuto constatare in particolare su una delle specie condizioni di fragilità delle radici;
- con determinazione dirigenziale n.2284 del 28.10.2024 sono stati affidati al Dott. Giuseppe Logiudice, iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Reggio Calabria con il n.584, con studio in via Campi II tronco n.223 – 89126 Reggio Calabria, P.IVA 0261167080, i servizi afferenti gli accertamenti tecnici finalizzati alla valutazione della stabilità dei due alberi di cedro presenti nella P.zza Martiri d’Ungheria, mediante indagine fitostatica con metodologia VTA “Visual Tree Assessment” ed indagine tramite metologia SIM (pulling test), in osservanza a quanto indicato dal “Protocollo ISA sulla Valutazione della Stabilità degli Alberi”, con produzione di relativa relazione tecnica;
Considerato che:
- il professionista incaricato ha trasmesso la relazione tecnica, acquisita al prot.n.62063 del 30.10.2024, inerente l’esito delle indagini su uno dei Cedrus deodara nella quale evidenzia la necessità di procedere alla sua immediata sostituzione, rilevando le ridotte dimensioni della zolla radicale a causa dell’elevata impermeabilizzazione che caratterizza il sito d’impianto, luogo ad altissima frequentazione veicolare e pedonale;
- lo stesso professionista ha evidenziato che le misura di sicurezza (abbattimento) si rende necessaria poiché non esistono interventi arboricolturali, calibrati sulle condizioni fitostatiche rilevate e nel rispetto delle esigenze vegetative della pianta, che possano ridurre le condizioni di pericolo entro limiti ritenuti accettabili e, pertanto, ne ha prescritto la rimozione e la sostituzione con un nuovo albero adatto al sito d’impianto, di cui ha fornito indicazioni;
- Considerato che si rende assolutamente necessario ed urgente provvedere all’abbattimento del Credus deodara al fine di tutelare la pubblica incolumità;
Visto l’art. 54 del D.lgs. n. 267/2000, come modificato dall’art. 6 dalla L. n. 125/2008 che stabilisce al comma 4 che “Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”
ORDINA
per quanto esposto in premessa, di procedere all’abbattimento dell’albero della specie Cedrus deodara radicato in piazza Martiri d’Ungheria, al fine di prevenire situazioni di pericolo per la pubblica incolumità;
DISPONE
al competente ufficio comunale di provvedere all’esatta esecuzione della presente ordinanza, effettuando successivamente la compensazione dell’albero abbattuto con la messa a dimora di un nuovo esemplare arboreo, tra le specie indicate nella relazione dell’agronomo.
Per buona pace di chi invece sperava che l’albero potesse essere salvato, vi mostriamo anche il rendering del progetto della piazza nel quale entrambi i cedri del Libano non sono previsti, sostituiti da altre piante con foglie caduche decisamente meno maestose. A questo punto viene da chiedersi: chissà che non sopraggiunga un nuovo “incidente” che costringa all’abbattimento che dell’altro cedro?!