Giovanni Di Bartolo ha annunciato le sue dimissioni che saranno ufficializzate nel corso dell’assemblea provinciale convocata per il 30 novembre
Il termine “bradisismo” deriva dalle parole greche bradýs e seismós, cioè “lento” e “scossa”, in riferimento all’attività sismica associata a questo fenomeno. Ricordano gli esperti che, nonostante i Campi Flegrei e Pozzuoli siano sicuramente il luogo ideale per osservare il bradisismo in tutta la sua intensità, ciò avviene, anche se più debolmente, in altre parti del mondo, come a Rabaul in Nuova Guinea, a Long Valley in California, nello Yellowstone National Park e… nella politica vibonese, con particolare attenzione, in questi giorni, al PD.
Se nulla è casuale e ogni fatto nasconde sempre un riferimento, una metafora, questa che ci si pone davanti è davvero simpatica. Infatti, tra il luoghi segnalati come bradisismici, gli esperti citano il Parco di Yellowstone. Per la mia generazione, questo parco richiama alla memoria i tempi felici dell’infanzia e quei pomeriggi davanti alla televisione, per lo più ancora in bianco e nero, a guardare i cartoni animati del Braccobaldo Show, che aveva tra i suoi principali e più simpatici protagonisti l’orso Yoghi ed il suo compagno d’avventure Boo Boo, i due famosi orsi creati da Hanna e Barbera. La simpatia che emanava Yoghi era certamente legata al fatto che, nonostante la posizione eretta e l’inseparabile cravattino verde col quale provava a darsi sembianze dignitose e rassicuranti, non riusciva a nascondere la fatica a trattenere l’istinto animale, per cui, motivato esclusivamente dall’appagare le esigenze del palato, si appostava in tutte le verdi frasche di Jellystone Park (necessaria storpiatura di Yellowstone) per spiare le famiglie e sgraffignare loro cestini succulenti.
Che metafora istruttiva per comprendere i segreti e i “non detti” della politica oggigiorno!
Ma, abbandoniamo ricordi e metafore e torniamo ai fatti concreti delle scosse lente e costanti che spostano il fenomeno bradisismo sulla politica vibonese.
Appena due giorni fa, la notizia delle dimissioni del segretario cittadino Francesco Colelli, che le ha annunciate attraverso un post sulla sua pagina facebook
Oggi tocca al segretario provinciale Giovanni Di Bartolo che in un comunicato ufficiale spiega: «La decisione, maturata per motivi personali e professionali, segna la conclusione di un percorso che in questi due anni è stato caratterizzato da significativi risultati politici ed elettorali, tra cui, da ultime, l’affermazione della lista del PD alle elezioni europee e la storica vittoria alle elezioni amministrative della Città di Vibo Valentia».
Viene, quindi, illustrato il percorso che ha portato alla ufficializzazione di queste dimissioni: «La decisione è giunta all’esito di una fase di confronto intercorsa tra il Segretario uscente e l’organizzazione regionale e nazionale del partito. A queste ultime è stata riferita la volontà di avviare un percorso di transizione che culminerà con la convocazione del congresso».
Seguono, poi, le immancabili frasi di circostanza, secondo un copione ben collaudato e che offre al dimissionario l’opportunità di esprimere «gratitudine per l’opportunità concessa e per l’esperienza umana vissuta, sottolineando come gli impegni fuori regione rendano necessario un processo finalizzato a ridefinire l’assetto dell’organizzazione e gli obiettivi strategici in considerazione degli appuntamenti futuri che attendono la comunità democratica vibonese».
Intanto, la macchina del partito è già col motore acceso, con l’Assemblea provinciale in convocazione per sabato 30 novembre, quando Giovanni Di Bartolo rimetterà formalmente il proprio mandato e agli organismi statutari saranno affidate le consequenziali determinazioni.
Più prosaicamente, il partito si prepara a giocare una partita strategicamente importante per il suo futuro che vede il quinquennio cittadino ben corroborato dalla gestione della città, grazie alla vittoria elettorale di giugno, mentre a più ampio raggio si formeranno assetti utili a mettere il PD in condizioni di affrontare le competizioni prossime, non vicine ma nemmeno tanto lontane: elezioni regionali e possibili elezioni provinciali, con l’ente intermedio che nella prossima primavera potrebbe ritrovarsi resuscitato attraverso una legge che cancelli la “Del Rio” che ha relegato le Province a cenerentola dei ruoli politico-amministrativi.
Effetto bradisismo, appunto, che conferma la serie di scosse lente ma costanti. Perché, se a livello cittadino la successione a Colelli dovrebbe essere un passaggio lineare e indolore con un nome già individuato, in base ad accordi sulla parola presi prima delle comunali di giugno, ben diverso sarà il passaggio per il dopo Di Bartolo, quando le diverse correnti interne si misureranno per la scelta del successore ed il confronto sarà necessariamente più serrato.
Yellowstone-Vibo Valentia incontrerà il suo Orso Yoghi?
Alla nostra generazione, ingenua e sognatrice, era simpatico perché Yoghi si presentava piuttosto allegro, per lo più intento a violare le rigide regole del parco, dotato di un notevole ingegno e di carisma. Oltre a parlare spesso in rima, Yoghi usava una serie di slogan, incluso il suo famoso canto di eccitazione e saluto (“Eh, Eh, Eh, Eh!”) e il suo motto nella vita (“Sono più furbo della media degli orsi!”), anche se spesso sopravvalutava la propria intelligenza.
Ecco, appunto, mai cadere nella trappola di sopravvalutarsi!