Nel corso di un’intervista a proposito di quest’ultimo attentato, il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia “Preoccupa il diffuso clima di violenza nel Vibonese”
L’auto del sindaco di Serra San Bruno incendiata nel cortile della sua abitazione è – purtroppo! – l’ultimo di una serie di attentati che stanno colpendo sindaci ed amministratori nel Vibonese. Una piaga che non si riesce a curare e che pone queste territorio tra i più preoccupanti screditando vieppiù questa area della Calabria che viene profondamente danneggiata in termini di immagine nell’opinione pubblica, fermo restando che allarma quanti vivono ed operano onestamente minando la fiducia in quanti si impegnano nell’attività di amministratore.
“Preoccupa il diffuso clima di violenza nel Vibonese”, è la frase emblematica del procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, che ha pronunciato nella sua ultima intervista concessa ai microfoni del TG regionale della Calabria.
Intervistato a proposito dell’auto bruciata al sindaco di Serra San Bruno, il procuratore di Vibo Valentia ha evidenziato come si tratti solo dell’ultimo episodio di una lunga serie di intimidazioni ai danni di pubblici amministratori, sebbene, poi, il magistrato ammorbidisce i toni aggiungendo un tranquillizzante: “Ma i clan oggi sono molto meno forti che in passato”.
Ciononostante, deve necessariamente rimanere alta tensione nel Vibonese per i troppi attentati che prendono di mira amministratori pubblici e rappresentanti delle istituzioni.
Comunque sia, come già riportato in un precedente nostro servizio, la reazione del sindaco di Serra San Bruno è stata netta e decisa: “Vado avanti, non mi fermeranno”, ma il capo della procura di Vibo Valentia, Camillo Falvo, nelle già citata intervista spiega: “Gesto preoccupante, quasi certamente di origine dolosa. Tutte le piste però al momento sono aperte”.
Le indagini proseguono, mentre è bene ricordare il moto unanime di solidarietà che si è espresso sin dal promo momento in cui la notizia dell’atto intimidatorio si è diffusa.