Il presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti, assicura: “eserciterò fino in fondo le funzioni di sindacato ispettivo”, in qualità di vicepresidente della Commissione vigilanza
Pare vi sia qualcosa di poco chiaro in relazione alla vicenda Calabria Film Commission e alla mancata trasparenza degli atti dell’ente di promozione cinematografica della Regione Calabria e, di conseguenza, il presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti Antonio Lo Schiavo interviene innanzitutto prendendo di mira il Presidente della Regione Roberto Occhiuto: «Sono rimasto molto colpito dai toni usati e dalla violenza verbale che il presidente della Regione ha riservato all’opposizione in Consiglio regionale, e in particolare al collega del M5S Davide Tavernise, in relazione alle richieste di maggior trasparenza sulla Calabria Film Commission. Al presidente Occhiuto sento di consigliare di non perdere la lucidità e di tenere sempre ben presente la ripartizione dei poteri e delle funzioni istituzionali. Lui ha il compito di governare la Regione e più che attaccare l’opposizione o inseguire i fantasmi del passato, gli consiglierei di rispettare la divisione delle funzioni e chi, sempre nell’ambito delle sue prerogative e del suo mandato, legittimamente esercita quella del controllo».

Per il consigliere regionale: «Non può esistere una maggioranza legittimata a governare senza il contraltare di un’opposizione che faccia da pungolo e sorvegli l’operato di chi, in quel dato momento, assume l’onore e l’onere del governo della cosa pubblica. È la democrazia, bellezza! Il mandato di un’opposizione libera, intellettualmente onesta, coraggiosa e intransigente, è proprio quello di controllare il potere della maggioranza, che non può traboccare né divenire assoluto, spingendosi ai limiti delle regole istituzionali e del rispetto della controparte. Tra le funzioni di controllo, rientrano a pieno titolo le verifiche su quanto che avviene nelle società partecipate e negli enti strumentali, che negli anni si sono rivelati quasi sempre autentiche fabbriche di incarichi, default e liquidazioni. Ed è un aspetto determinante perché si tratta di verificare come vengono usati i soldi dei cittadini della regione più povera d’Italia e a cosa vengono destinati i fondi comunitari nella regione con il più alto tasso di disoccupazione in Europa. Quella del controllo sulla spesa, sugli incarichi e sui risultati raggiunti, è anzi la principale e indispensabile funzione alla quale un consigliere d’opposizione che voglia dirsi tale dovrebbe assolvere».
Bisogna riconoscere che su questo argomento il Presidente Occhiuto ha riservato una reazione forte decisa. In particolare, Roberto Occhiuto ha risposto al capogruppo del M5S, Davide Tavernise, che aveva chiesto conto su una presunta mancata trasparenza nella gestione dell’ente e su diversi incarichi
distribuiti nell’ultimo arco temporale con un video su Instagram in cui esordisce avendo seduto accanto il giovane regista, Andrea Polimeni, che sarebbe al centro di questa polemica. affermando: «La sopportazione dell’ipocrisia ha un limite».
Quindi, Occhiuto prosegue: «Lui è Gabriele un giovane straordinario, calabrese che però la mia opposizione ha definito uno skipper e si dice scandalizzata dal fatto che Film Commission, l’agenzia che si occupa della promozione in Calabria, abbia dato una consulenza a Gabriele. Perché è stato scelto? Perché è bravissimo. È un videomaker che abbiamo conosciuto proprio in rete. Ha fatto dei filmati straordinari con milioni di visualizzazioni, ha fatto premiare la Calabria con un suo filmato per la regione con la spiaggia più bella d’Europa. È stato scelto per merito quindi».
E ancora: «Mi dispiace, Gabriele – dice il governatore rivolgendosi al ragazzo –se a volte una politica stracciona, anche in Calabria, pensa che tutti facciano scelte come le farebbero loro».
La “storia” su Instagram prosegue poi nell’ufficio di Occhiuto, con il governatore che si rivolge ancora a Gabriele: «Pensano che tu sia stato scelto per altre ragioni e non perché sei davvero così capace quindi sono io che ti chiedo scusa perché sei stato messo in mezzo, un po’infangato e di questo mi dispiace».
Gabriele Polimeni, a sua volta, risponde: «Grazie, presidente. Accetto le scuse, ovviamente non accetto le scuse della politica che cerca di infangare. Sono stato tanti anni fuori dalla Calabria, un po’ in America e un po’ in giro per il mondo. Adesso vorrei restare qui. Apprezzo anche il vostro lavoro, cioè mi avete trovato, non siamo amici, non siamo compari, non siamo niente».
Questi, dunque, i fatti. che hanno portato Antonio Lo Schiavo a fare in premessa la reprimenda al Presidente Occhiuto. E solo dopo, Lo Schiavo entra nel tema assicurando il suo personale impegno in quella che vuole essere una “battaglia di trasparenza”: Noi non indietreggeremo mai su questa battaglia di trasparenza, anzi. Personalmente ho intenzione di esercitare fino in fondo le funzioni di sindacato ispettivo su Film Commission e sugli altri enti in house in tutte le forme previste dallo Statuto e così come il ruolo di vicepresidente della Commissione vigilanza mi impone. Sempre nell’obiettivo di tutelare gli interessi dei calabresi nel rispetto del mandato che mi hanno attribuito».