Con tonalità di stampo doroteo, il coordinatore Michele Furci, richiama tutti all’ordine: “la maggioranza e i suoi numeri sono cristallizzati con il voto dei cittadini…”
Se solo guardassero al modello di Vibo Valentia!
Se solo seguissero, Conte e Schlein (in verità, soprattutto Conte!) come si comportano i rappresentanti dei loro partiti in questo lembo di Calabria…
Il centrosinistra avrebbe risolto i suoi problemi di coalizione unita e coesa, anche a livello nazione come a Vibo Valentia.
Lo schema è quello del Coordinamento del Gruppo Territoriale del M5S vibonese, che sotto la guida – saggia e pacata – del coordinatore Michele Furci, ha acquisito una metodologia di stampo “doroteo” che permette una navigazione tranquilla garantendo al sindaco “acque chete” e operativa collaborazione… senza “grilli per la testa”!
Per mantenere questo clima, Michele Furci convoca con puntale periodicità lo stesso coordinamento per un esame dell’attività amministrativa al comune di Vibo Valentia, che consente – innanzitutto – di poter esprimente “viva soddisfazione e apprezzamento per il comportamento esemplare della propria rappresentanza in Consiglio e nella Giunta. Un consenso con cui si approcciano ai tanti problemi che, da tempo non risolti, l’amministrazione progressista tende a risolvere grazie anche al lodevole impegno del nostro deputato (Riccardo Tucci, ndr) che, con tempismo e operoso realismo, ha già procurato con un emendamento all’ultima finanziaria un contributo di ben 2,5 milioni di euro che stanno arrivando nelle casse del comune. Così come di grande rilievo politico, che proietta Vibo a livello nazionale, la predisposizione di una mozione contro il riarmo e contro la guerra (nello stile contiano di matrice putinian-fintopacifista, ndr) approvata nell’ultimo consiglio comunale, che si aggiunge alla deliberazione predisposta dai nostri assessori ed approvata dalla giunta nella sua collegialità in merito al salario minimo da tutelare in tutti gli appalti pubblici”.
L’impostazione che – sia pure mutuando un linguaggio politico da “prima repubblica” – si è definito “doroteo” è confermata dalla sottolineatura della azione del M5S vibonese, che essi stessi definiscono: “silente e distante dalle polemiche vecchio stampo che poco interessano ai cittadini”, mentre loro se lo giudicano: “operoso nell’azione quotidiana perché volge lo sguardo ai problemi reali che abbisognano di una certosina e minuziosa azione amministrativa in ogni procedimento deliberativo e nei tempi burocratici necessari”.
Ed allora, lungi dal lasciarsi prendere dalla fregola di salti più o meno carpiati oppure da volteggi al trapezio, i pentastellati vibonesi ribadiscono il loro “leale sostegno al Sindaco Romeo e all’intera maggioranza progressista”, ricordando e ricordandosi di non essere “legati dunque alle alchimie dei numeri della composizione o scomposizione dei gruppi consiliari, bensì agli atti concreti tracciati nel programma presentato agli elettori con il patto condiviso dalla coalizione in sede di presentazione delle liste elettorali”.
Per Michele Furci non esiste alcun “panta rei” nella politica vibonese e lo intima agli alleati allorquando li richiama ad una regola probabilmente mutuata dal “vecchio Metternich”: “…la maggioranza e i suoi numeri sono cristallizzati con il voto dei cittadini nella composizione del consiglio comunale, determinato dal risultato elettorale”.
Per cui: “Il M5S ribadisce quanto, con visione politica, rispetto delle regole e delle prerogative che il Tuel assegna al Sindaco e al Consiglio, ha sostenuto sin dall’inizio e cioè di guardare a un orizzonte alto, affinché Vibo Valentia possa riconquistare il ruolo che gli compete da capoluogo di provincia e non già a tenere una stantia visione dei piccoli numeri che, al contrario, ha marginalizzato la città nei processi decisionali regionali e nazionali da tempo. Un ruolo dunque da protagonista nella programmazione e nell’indirizzo che il Comune deve rivendicare nel campo della sanità, dei servizi e della formazione universitaria e professionale di alta tecnologia in grado di consolidare e rilanciare anche con l’apertura del Teatro”.
Poi, suggerisce al Sindaco i primi obiettivi da seguire: “Attirare nuovi investimenti produttivi nel settore del Turismo e della Nautica, in quelli tradizionali che vede Porto Salvo ben collegata ai mercati mondiali con la Baker Hughes – Nuovo Pignone e con l’EniProgetti di Triparni; con i suoi Beni Culturali e le sue Tradizioni anche di carattere Religioso (tutti enfaticamente elencati con la maiuscola, ndr) che, se ben rilanciati nei suoi siti del centro storico e nell’antica ultra secolare città che si esprime pure nei luoghi marinari, potrà competere a livello nazionale ed europeo”.
“Questi i temi su cui maggioranza e minoranze, associazioni culturali e movimenti politici dentro e fuori al consiglio comunale siamo chiamati a sfidarci e misurarci”, sintetizza il comunicato pentastellato, che poi conclude con un avvertimento: “Il resto non può che alimentare divisioni, polemiche inutili e soprattutto un tradizionale trasformismo che non può che produrre lacerazioni e marginalità umane e materiali che, invece, la nostra nobile e antico capoluogo della Calabria che fu Ultra, certamente non merita più”.
I più anziani sentono riecheggiare tonalità che riportano a Rumor, a Piccoli, a Gava… fino ai più recenti Casini, Letta (Enrico). Sentono riecheggiare quel vecchio e rassicurante, articolato e gergale lessico politico rappresentativo di una moderazione quasi imperturbabile, di una speciale attitudine alla mediazione, di una costante ricerca dell’equilibrio, di una cauta e prudente gestione del potere politico e di un’inusuale capacità di tessere rapporti, stringere accordi e raggiungere convergenze: insomma, in una parola: doroteo.
Ah, che tempi quei tempi!
Se solo ascoltassero, Conte e Schlein (in verità, soprattutto Conte!), l’eco di queste enunciazioni rassicuranti per il sindaco Romeo, che provengono da questo lembo di terra calabra, Vibo Valentia.
Se solo provassero a prenderlo a modello, Conte e Schlein. Se solo ascoltassero i toni dorotei dei pentastellati vibonesi!