Questa mattina la lettera protocollata alla Presidenza del Consiglio comunale. Giunge in porto il suo travagliato percorso politico. Intanto torna alla mente un evergreen di Venditti!
Doveva accadere ed è accaduto. Non poteva non accadere ed oggi – 30 maggio – è accaduto.
La liason politica avviata più o meno sei mesi fa è giunta a compimento. Questa mattina il “misto” Nico Console ha protocollato una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio comunale per comunicare il suo passaggio al gruppo dei “Democratici e Riformisti per Vibo”.
Le prime dichiarazioni a caldo spiegano la decisione: “Il percorso svolto insieme in questo primo scorcio di consiliatura ha permesso di verificare l’unità di intenti e la convergenza dei valori che mi consentono di abbandonare il Gruppo Misto e di aderire con convinzione al gruppo Democratici e Riformisti per Vibo”.

Mentre Nico Console rilasciava queste dichiarazioni, il protocollo del Presidente del Consiglio comunale era di nuovo a lavoro per ricevere una nuova missiva. Questa volta a firmarla era Alessandra Grimaldi, che, nella sua qualità di capogruppo, preso atto della volontà di Domenico (Nico) Console di aderire gruppo “Democratici e Riformisti per Vibo”, ne annunciava l’accettazione.

Ed ecco Nico Console aggiungere: “Ai componenti del Gruppo va il mio pubblico ringraziamento per aver valutato positivamente questo mio ingresso e per aver manifestato da subito la possibilità e la disponibilità a portare avanti un’azione politica unitaria all’interno dell’assise comunale”.
“Certi amori non finiscono/fanno dei giri immensi e poi ritornano/amori indivisibili, indissolubili, inseparabili…”.
Sembra di ascoltare Antonello Venditti in uno dei suoi più noti evergreen. Sembra di ascoltarlo proprio in questo suo evergreen perché, se da un lato il “giro immenso” di Nico Console appare giunto in porto, dall’altro non è ancora dato sapere quale sia la reazione del sindaco Enzo Romeo, che non ha mai fatto mistero di “non gradire” questa svolta di un consigliere eletto nelle liste a sostegno del suo avversario. Ed eccoci ancora a cantare la stessa canzone: “Ma amici mai/per chi si cerca come noi/non è possibile//odiarsi mai per chi si ama come noi/sarebbe inutile. Mai mai il tempo passerà//Mai mai il tempo vincerà/Il nostro non conoscersi/per poi riprendersi/è una tortura da vivere”.
A ripercorrere questi sei mesi, non si può non ripensare a quella separazione inevitabilmente dolorosa consumatasi nell’altra coalizione (che ha così perso un pezzo) tra comprensibili nostalgie e malinconie.
Il primo amore, quello che nella passata consiliatura lo aveva portato al prestigioso ruolo di capogruppo di Forza Italia, può occupare un posto speciale nel cuore e nella memoria della persona senza costituirsi necessariamente come fonte di malessere. I sentimenti non seguono apparentemente una logica lineare ma è importante interrogarsi sui propri bisogni e sul senso di se stessi, che ha portato a questi “giri immensi”.
Tormenti che hanno suggerito a sottoporsi a sedute di psicoterapia, ovvero la fase di decantazione nel Gruppo Misto decentrandosi, sintonizzandosi sulle possibili ragioni, sugli ipotetici sentimenti che lo avevano portato ad agire in un determinato modo, perdendo di vista se stesso: è il destino di ogni ex!
Sei mesi di analisi ragionando sulle connessioni con la propria storia di vita antecedente e l’incontro che ha portato alla “folgorazione sulla via di Soverato”.
L’immancabile angoscia a separarsi da una parte di se stessi, da un’immagine, un ruolo, una funzione con cui per lungo tempo ci si è identificati e di cui quella specifica relazione ne è stata depositaria, che ormai si contrapponeva con il bisogno di riconoscimento e di esclusività che appartiene in misura variabile ad ognuno di noi.
“Certi amori non finiscono/fanno dei giri immensi e poi ritornano/amori indivisibili, indissolubili, inseparabili…”.
Per arrivare alla soluzione finale: la conclusione di un rapporto che si trasforma un una opportunità di rinascita personale rintracciabile in un senso di sé più consapevole e orientato, che ha portato a ridefinirsi Democratico e Riformista. Ma…
Amici mai… chissà come l’ha presa il Sindaco?
… amici mai/per chi si cerca come noi/non è possibile… Il nostro non conoscersi/per poi riprendersi/è una tortura da vivere”.
Davvero “Amici mai”?
Certi amori non finiscono/fanno dei giri immensi e poi ritornano…