Il Presidente del CNL di Vibo Valentia: “la CNL provinciale non accetterà passivamente una così grave disattenzione”
Il centro storico di Vibo Valentia è vittima di un ulteriore scempio, una nuova ferita profonda che si presenta all’occhio dolente di chi ama questa città e la vede degradarsi nell’incuria e nell’indifferenza di chi avrebbe ruolo e compito istituzionale per preservarla.
La ferita aperta è lì a mostrarsi ben evidenziata da un “vezzoso” nastro rosso alternato a transenne, il tutto utile non tanto per segnalare il pericolo che incombe per la caduta di calcinacci, quanto per togliere da ogni responsabilità le istituzioni responsabili – la Provincia proprietaria dello storico, elegante palazzo ed il Comune che – piaccia o non piaccia – rimane il responsabile del decoro urbano e della sicurezza, compiti dai quali non può esimersi con la scusa che il palazzo non è di sua proprietà.
Intanto, piuttosto che fare qualcosa si assiste da qualche settimana allo scontro verbale, attraverso la stampa tra l’ex Presidente della Vibo Sviluppo spa Pasquale Barbuto e il Presidente della Provincia Corrado L’Andolina in merito al degrado di uno dei palazzi storici di Vibo Valentia, la prestigiosa dimora nobiliare Gagliardi-De Riso accuratamente transennata.
Si inserisce in questa diatriba il presidente del VNL, Confederazione Nazionale del Lavoro, Michele Catania.
“Quello che abbiamo potuto constatare – esordisce Catania – è che il palazzo Gagliardi-De Riso è stato oggetto di un progetto di ristrutturazione e riqualificazione inserito, per essere finanziato, nei Patti Territoriali”.
Quindi, ricorda: “La società Vibo Sviluppo, soggetto responsabile dei Patti, ha suddiviso il finanziamento in tre lotti 1) Tetto 2) 1°piano
detto pure piano nobile 3) piano terra, il tutto per un complessivo impegno di circa 2,8 milioni di euro. Tali risorse, sempre per dichiarazioni di Pasquale Barbuto, sono disponibili e addirittura allocati presso una banca della Città sin dal 2019, con il progetto già approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico; sempre Barbuto riferisce che le somme di cui sopra, fanno parte della “rimodulazione del patto” e sono una quota parte di complessivi 6.5 milioni di euro per altri progetti già approvati i cui beneficiari sono i Comuni di Vibo Valentia e Briatico”.
Michele Catania continua a ricostruire i fatti fin qui avvenuti: “Il Presidente L’Andolina replica non smentendo Barbuto, ma affermando che queste somme ci sono ma non possono essere utilizzate perché la società è in liquidazione e, da quanto abbiamo saputo, in liquidazione volontaria decisa proprio dall’Ente Provincia, in quanto socio di maggioranza della società. Ora non volendo fare processi sommari e senza entrare nei tecnicismi burocratici, ci chiediamo come sia possibile tutto questo: se il Ministero avesse avuto il diritto di richiedere la restituzione delle somme, crediamo che questo sarebbe dovuto avvenire in tempi brevissimi e, viceversa, ci chiediamo, come mai i Comuni interessati non hanno reclamato la prosecuzione degli investimenti considerato che la Società, ad oggi, non ha concluso l’iter della liquidazione”.
Per meglio spiegarsi quanto sta accadendo, il presidente del CNL di Vibo Valentia, prende a prestito un esempio: “per tutti i”Il Comune di Vibo Valentia che, su circa 6mil e mezzo di fondi disponibili, sarebbe beneficiario di circa 5 milioni di euro per la realizzazione del progetto del mercato rionale di Moderata Durant e per la riqualificazione dell’area archeologica complesso Valentianum / S. Aloe, eppure sembrerebbe poco interessato, al netto delle formalità, alla difesa di questi investimenti”.
Per arrivare alla triste conclusione: “È evidente che un territorio in continua ricerca di sostegni economici, non possa permettersi di dover rinunciare a risorse già impegnate e destinate a progetti individuati come strategici per la comunità”.
A puro titolo informativo, questa redazione ricorda anni fa lo stesso Palazzo Gagliardi-De Riso fu destinatario di un finanziamento di 500mila euro da destinare al rifacimento del tetto, deliberato dall’allora assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, che aveva co risposta ad una sollecitazione fatta dalla Delegazione FAI dell’epoca, guidata da Teresa Saeli, che in proposito aveva redatto una relazione che convinse quella giunta regionale a finanziare l’intervento.
A questo punto, Michele Catania avverte: “Per questo motivo la CNL provinciale non accetterà passivamente una così grave disattenzione e chiederemo l’intervento del Prefetto per chiarire una volta per tutte se esiste una possibilità, fosse anche remota, di utilizzare le risorse bloccate in banca da oltre dieci anni!”.