Dopo l’esperienza avviata per valorizzare Capo Bruzzano come destinazione esperienziale, la Locride si conferma laboratorio di progettazione per il turismo lento ed ecosostenibile
Attraverso un gioco di squadra istituzionale che non ha precedenti in Calabria in tema di tutela e promozione della eco-sostenibilità, insieme a tutti gli attori coinvolti, continuiamo ad aggiungere tasselli ulteriori in quella nuova visione economica di fruizione responsabile e consapevole delle aree protette, come leve di uno sviluppo durevole perché finalmente basato non sull’importazione di altri modelli di crescita, ma sul ripensamento delle risorse endogene.
È quanto ha ribadito il Direttore Generale dell’Ente per i Parchi Marini della Calabria (EPMR), Raffaele Greco, introducendo il dibattito ospitato nell’ambito dell’evento Calabria Nova Vista dal Mare 2025 che ha trasformato il lungomare di Locri, nello spazio verde di Plateria Orto Urbano, in un palcoscenico di idee, confronti e progetti per un futuro che mette al centro l’ambiente e le comunità costiere.
Il mare – ha aggiunto, il Direttore Generale Greco sottolineando il rilancio dell’azione dei Parchi Marini calabresi grazie al superamento della fase commissariale ed alla spinta forte impressa dal Presidente Roberto Occhiuto – non può essere considerato solo un orizzonte da contemplare, ma una direzione socio-economica da intraprendere, un’opportunità progettuale da vivere 365 giorni l’anno con consapevolezza, con responsabilità, con coinvolgimento delle popolazioni, anzi tutto delle nuove generazioni per contribuire a quella nuova narrazione ottimistica della Calabria che la Giunta Regionale sta tentando di privilegiare in questi ultimi anni e costruire – ha concluso Greco ricordando la strada intrapresa dall’EPMR con l’adesione in corso alla Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) – confrontandosi con le migliori esperienze esistenti altrove, occasioni di reddito e crescita per tutti.

Dopo la bella esperienza avviata nelle scorse settimane per valorizzare Capo Bruzzano come destinazione esperienziale, la Locride si conferma laboratorio di progettazione per il turismo lento ed ecosostenibile. Quelle che hanno rivisto il patrimonio identitario della locride protagonista, sono state, infatti, due giornate dedicate al governo della bellezza ed alla fragilità del mare calabrese: concerti, arte, riflessioni, visioni comuni e proposte realizzabili. Istituzioni, sindaci, associazioni ambientaliste, esperti e cittadini hanno dialogato sul nuovo ruolo dei parchi marini regionali, sulla rinaturalizzazione e sul ripristino delle dune, sulla riforestazione marina e sulla protezione delle tartarughe Caretta Caretta.
Momento qualificante dell’evento è stata la conferenza sul tema “Parchi marini e terre di confine: verso un progetto unico di sviluppo sostenibile” che, dopo l’introduzione dello stesso Direttore Generale dell’EPMR, ha visto alternarsi i contributi di Salvatore Urso, responsabile dell’associazione Caretta Calabria Conservation e dei sindaci Giovanni Versace (Bianco) e Mimmo Modaffari (Africo). È stato un confronto aperto, guidato dall’architetto Pasquale Giurleo, ideatore dell’evento, che ha posto le basi per una visione unitaria della costa calabrese come destinazione esperienziale e responsabile.

Con il Dipartimento Ambiente e con la sinergia del mondo accademico e universitario – ha sottolineato l’assessore regionale all’ambiente e al turismo, Giovanni Calabrese concludendo la manifestazione – abbiamo avviato un lavoro profondo per la modernizzazione delle infrastrutture lungo il litorale, con l’aggiornamento del Masterplan per lo sviluppo della portualità calabrese così da avere un piano strategico di sviluppo sostenibile.
Insieme ai due sindaci di Bianco e Africo, anche l’assessore regionale ha quindi richiamato come modello replicabile il recente intervento di riqualificazione della Spiaggia delle Piscine di Capo Bruzzano, definito un esempio tangibile di riconciliazione tra natura e comunità proiettata allo sviluppo ed ha fatto poi riferimento ad altri progetti in progress come le nuove darsene portuali a Locri, Monasterace, Bovalino e Palizzi Bova, strumenti decisivi per fare della portualità calabrese una strategia condivisa di crescita dei nostri territori.