Con un inatteso colpo di scena, il sindaco Enzo Romeo ha reclutato un ex capo della scientifica come consigliere speciale per la sicurezza e la legalità
di Marcello Bardi
Il sindaco Romeo dev’essere un tipo ansioso: per sentirsi al sicuro non gli bastano assessori, consiglieri delegati e consulenti in comunicazione… ora pure l’esperto di criminologia. Altro che giunta comunale, sembra stia allestendo la squadra dei Magnifici 12.
Certo, avere un ex dirigente di Polizia come consigliere speciale fa scena: curriculum invidiabile, esperienza da manuale… ma viene il dubbio che serva più a blindare l’immagine del sindaco che la sicurezza della città. Perché c’è da chiedersi se serviva davvero un “consigliere speciale” per interloquire con enti, istituzioni, cittadini e media — compiti che per statuto spettano al sindaco, al suo gabinetto e agli uffici competenti…
Insomma, Romeo governa circondandosi di consulenti come fossero guardie del corpo. Forse più che di legalità, sembra abbia paura della solitudine politica.

Ormai il Comune sembra più un’agenzia di collocamento: assessori, consiglieri delegati, consulenti, consiglieri speciali… manca solo un life coach e un personal trainer del sindaco e siamo al completo.
Perché il problema non è il costo (gratis o a pagamento, poco cambia), ma il messaggio: quando per governare un comune servono più consulenti che vigili urbani, forse non c’è bisogno di esperti in criminologia, ma di un bravo organizzatore del traffico… pardon, di giunte.
Certo, reclutare un ex capo della scientifica come consigliere speciale per la sicurezza e la legalità, suona autorevole, mediaticamente di un certo impatto Il dott. Francesco Donato ha un curriculum che non si discute: dirigente della Polizia di Stato, passato per il Centro regionale della Polizia scientifica in Toscana, laurea in Giurisprudenza e specializzazioni in criminologia e criminalistica forense; oggi lavora anche come consulente privato su falsi documentali e analisi grafica. Un uomo che ha passato la vita a smascherare truffe e imbrogli. Insomma: l’esperto che, sul piano tecnico, nessuno rifiuterebbe. Ma ora, a Palazzo Luigi Razza, cosa farà? Sarà lì a garantire “sicurezza e legalità” in un palazzo dove il rischio maggiore, più che la criminalità organizzata, è la sovrappopolazione di incarichi.
Se il sindaco voleva davvero rassicurare i vibonesi, forse bastava meno marketing istituzionale e più luci pubbliche, una comunicazione chiara piuttosto che una serie di chiusure. Nominare esperti è bello… nominarne tanti per sembrare forti è più semplice.
Insomma, sicurezza e legalità sono importanti, certo. Ma in questa sfilata di nomine, il sospetto è che la vera emergenza da combattere non sia la criminalità esterna, bensì l’ego smisurato della politica locale, che ormai nomina “esperti” come fossero figurine Panini.