Secondo il Direttore generale dell’Ente Parchi Marini della Calabria, Raffaele Greco, è stata acquisita una nuova consapevolezza su governance e sviluppo regionale
Dalla realizzazione e promozione diffusa dei campi ormeggio eco-sostenibili posti a difesa della posidonia oceanica e che consentono una fruizione responsabile delle aree marine, ai piani di segnaletica e cartellonistica che favoriscono e disseminano la conoscenza dello straordinario patrimonio di circa 17 mila ettari di biodiversità custodito dai sei Parchi marini regionali e dalle 28 Zone Speciali di Conservazione (ZSC): sono soltanto alcuni dei risultati ed obiettivi messi in campo di recente dall’Ente Parchi Marini Regionali (EPMR) della Calabria che con il superamento, circa sei mesi fa, del commissariamento per come voluto dal Presidente della Regione Roberto Occhiuto, continua a rappresentare un punto di non ritorno in termini di nuova consapevolezza manageriale ed economica rispetto alle aree protette come pezzi insostituibili dello e per lo sviluppo regionale: la loro fruizione è condizione stessa per il rilancio della Calabria come destinazione turistico-esperienziale.
È in questa cornice di sentimenti e obiettivi condivisi che – dichiara il direttore generale dell’EPMR, Raffaele Greco – esprimiamo apprezzamento per la riconferma del Presidente Roberto Occhiuto alla guida della Regione Calabria. La sua rielezione rappresenta un valore aggiunto per la nuova governance dei Parchi marini, perché garantisce quella continuità non solo amministrativa ma di metodo, di visione e di prospettiva che è condizione necessaria per consolidare e rendere produttive le diverse azioni e riforme già avviate. È stato proprio su impulso del Presidente Occhiuto – ricorda Greco – che abbiamo potuto riorganizzare l’Ente, restituendogli una dimensione finalmente stabile ed affidabile, moderna e operativa su tutti i territori. Oggi i frutti di quel lavoro cominciano a vedersi ma il vero effetto di una riforma si misura nel tempo e solo la continuità potrà trasformare il lavoro fatto in questi mesi in risultati duraturi per la Calabria, per le sue coste tanto quanto per i suoi patrimoni sottomarini e l’entroterra.

Anche attraverso la partecipazione, da protagonista ad eventi ed iniziative dal respiro nazionale ed internazionale come il recente World Tourism Event di Roma che ha consacrato la Calabria tra i protagonisti del turismo sostenibile internazionale e la presenza attiva alla Consulta nazionale dei Parchi e Riserve Federparchi, dove l’esperienza calabrese è stata indicata come modello replicabile per la gestione regionale dei parchi marini, anche attraverso l’EPMR i territori calabresi oggi si presentano e raccontano come un mosaico di esperienze che collegano insieme in una unica esperienza, mari e montagne, borghi e biodiversità, patrimoni terrestri e sottomarini. Progetti pilota come quello di Capo Bruzzano, inoltre, dove natura e comunità si riconciliano, testimoniano che la riqualificazione ambientale può generare economia, lavoro e nuova narrazione dei luoghi.
Dalla fine del commissariamento all’avvio della gestione ordinaria, il nuovo corso dell’EPMR ha ridato centralità a un Ente che oggi si muove con autorevolezza su scala regionale e nazionale. Non si parla più solo di tutela e monitoraggio, ma di una vera cabina di regia dello sviluppo sostenibile che integra ambiente, economia, turismo e comunità locali in un’unica visione di sistema. E si parla anche di un modello calabrese, in particolare quello della gestione regionale dei parchi marini, che parte dalla consapevolezza delle proprie risorse endogene per costruire un futuro in cui la natura diventa infrastruttura di crescita e la sostenibilità, opportunità di lavoro e inclusione.
Nella nuova visione di governance dei parchi marini, il mare non è più solo un orizzonte da contemplare, ma un vero cantiere di sviluppo, un’opportunità progettuale che richiede consapevolezza e responsabilità collettiva. La sfida continua ad essere quella di fare dei Parchi Marini calabresi una rete viva, in dialogo con i territori dell’entroterra, in cui la fruizione, l’educazione ambientale e la ricerca scientifica diventano strumenti concreti di crescita e inclusione. Una visione che si è tradotta in progettualità diffuse, dagli interventi di educazione ambientale nelle scuole ai progetti con l’Istituto di Giustizia Minorile, come la rifunzionalizzazione dell’imbarcazione Mavisu, simbolo di un Mediterraneo che torna luogo di incontro e di rinascita.
Dalla Locride, divenuta laboratorio per il turismo esperienziale e lentezza sostenibile, alla Riviera dei Cedri, dove il Parco Marino dell’Isola di Cirella è oggi esempio di conservazione e fruizione compatibili, la Calabria dei Parchi si racconta sempre di più come un unico puzzle di emozioni ed esperienze che, insieme ai suoi Marcatori Identitari Distintivi (MID), la rendono straordinaria.
La traiettoria tracciata guarda ora verso un obiettivo strategico: la completa adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS): un riconoscimento che certificherà il lavoro avviato, confermando la Calabria come regione laboratorio di pratiche virtuose, in cui il dialogo tra costa e montagna diventa la chiave per un modello di sviluppo duraturo.
La rotta è tracciata: questa è la Calabria che l’Ente Parchi Marini regionali, in sinergia e sintonia con la nuova Giunta Regionale guidata dal confermato Presidente Occhiuto al quale rinnoviamo gli auguri di buon lavoro, continuerà a disegnare ed a rappresentare: moderna, consapevole, protagonista. I Parchi Marini non sono più periferia di sistema, ma motore di una nuova economia verde che unisce tutela, bellezza e competitività. Abbiamo superato il punto di non ritorno. E da qui – conclude Greco – si può solo crescere.